Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
politica

La sicurezza fa vincere le elezioni? Sì, ma solo se i reati sono in calo

 

“La difesa è sempre legittima”. È uno degli slogan utilizzati dalla Lega di Matteo Salvini nel corso dell’ultima campagna elettorale. Il riferimento alla proposta di riforma del reato di eccesso di legittima difesa inserito nel programma leghista. Eppure se si incrociano i risultati del voto del 4 marzo con quelli relativi ai reati, nello specifico i furti, si scopre che non è solo il tema sicurezza ad aver convinto quel 17,4% di elettori che ha tracciato una croce sul simbolo dell’Alberto da Giussano.

 

Come negli articoli precedenti dedicati all’influenza sul voto della presenza di stranieri e della disoccupazione giovanile, anche in questo caso i dati sono espressi a livello comunale e come differenza rispetto alla media nazionale. Mentre per quanto riguarda i reati, si tratta della differenza dei furti denunciati ogni 100mila abitanti a livello provinciale tra il 2012 ed il 2016. Ora, si è scelto di concentrarsi sui furti perché si tratta della fattispecie più diffusa tra i crimini che creano allarme sociale. Vale anche la pena di precisare che si tratta dei reati denunciati, così come riportati da Istat. Se cioè un furto non è stato segnalato alle forze dell’ordine, non rientra nel computo. Mettendo tutti questi numeri su una mappa, il risultato che si ottiene è questo:

 

Di default viene visualizzato il risultato della Lega, ma basta cliccare sul simbolo di un altro partito per visualizzare i dati relativi alla sua ‘performance’. È inoltre possibile concentrarsi su una singola regione o su una singola provincia. I toni più scuri rappresentano una percentuale di voti superiore alla media nazionale, quelli più chiari un risultato inferiore. La novità rispetto agli articoli precedenti è che in questo caso le tonalità sono tre: blu, grigio e rosso.

 

Nella maggior parte del territorio nazionale, infatti, dal 2012 al 2016 le denunce di furto sono calate. Si è così deciso di utilizzare il rosso per indicare quelle poche province in cui sono aumentate. Il grigio indica invece le aree in cui c’è stato un calo inferiore alla media nazionale, che ha visto ridursi di 332,8 i furti denunciati ogni 100mila abitanti. I territori con un calo ancora maggiore sono invece colorati di blu.

 

Osservando quindi la mappa si nota come il voto ottenuto dalla Lega si concentri in zone in cui i furti denunciati sono calati. In molti casi anche in misura maggiore di quanto non si siano ridotti a livello nazionale. Fanno eccezione la provincia di Asti ed alcuni comuni della zona di Prato e di Frosinone. In generale, però, il partito di Salvini ha avuto successo in zone in cui i furti denunciati sono calati. E questo nonostante proprio sulla sicurezza abbia spinto durante la campagna elettorale.