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scienze

Tutto quello che c’è da sapere su Atlas il nuovo browser potenziato con l’Ai di OpenAi

Martedì, OpenAI ha annunciato il browser web basato sull’intelligenza artificiale chiamato ChatGPT Atlas, progettato attorno al suo noto chatbot e pensato per ridefinire — o quantomeno sfidare — lo status quo dei browser. Il prodotto è da subito disponibile a livello globale su macOS di Apple, con versioni per Windows, iOS e Android in arrivo. Questa mossa ridisegna l’orizzonte del browsing tradizionale, introducendo un browser che non è solo “navigare” ma “aiuto intelligente mentre navighi”.

Ecco i cinque punti chiave da sapere.

Funzionalità principali e novità d’uso

ChatGPT Atlas integra direttamente il chatbot della OpenAI dentro la barra del browser: puoi avere la finestra del browser e un’interazione attiva con l’IA affiancata, qualcosa come “browser + assistente intelligente”. C’è una modalità “agent” (agente) che permette all’IA di agire sul web al posto dell’utente: compilare moduli, pianificare viaggi, comparare prodotti, interagire con siti.. Nel panorama tecnico, si dice che ChatGPT Atlas sia costruito su Chromium (lo stesso “motore” dietro molti browser moderni) — quindi non è un “motore tutto nuovo”, ma l’innovazione sta nell’integrazione agentica.

2Disponibilità e rollout

Lanciato globalmente martedì 21 ottobre per macOS (Apple) in tutto il mondo. Versioni per Windows, iOS e Android in arrivo, ma non ancora disponibili. Alcune funzionalità, come la modalità “agent”, inizialmente riservate agli utenti sottoscritti (ad esempio “Plus” o “Pro”) della piattaforma ChatGPT.

Contesto di mercato e competizione

Il browser iconico da battere è Google Chrome (di Alphabet Inc.). Con ChatGPT Atlas, OpenAI entra in diretta competizione in un ambito tradizionalmente dominato da pochi attori. Il fatto che le azioni di Alphabet siano scese (–2.6% o anche più secondo alcuni articoli) subito dopo l’annuncio indica che i mercati vedono questa mossa come rilevante. Non è solo Chrome vs Atlas: ci sono già browser “IA-centrici” emergenti come Comet di Perplexity AI, o browser con AI integrate di altri big. Quindi è più “guerra degli agenti” che semplice “browser war”

Implicazioni per gli utenti e possibili impatto

Per l’utente medio: potresti ottenere un’esperienza di navigazione “assistita” da IA — meno clic, più suggerimenti, meno dover passare tra app diverse. Ma emergono questioni serie: privacy (l’Ai che “agisce” può toccare molti dati), controllo, affidabilità (quando l’IA sbaglia) e compatibilità. Per il mercato: se Atlas e simili diventano popolari, potremmo vedere un cambiamento di paradigma: il browser non solo strumento, ma “assistente personale digitale” integrato.

Sfide e cautela (la parte del mentore nerd che frena l’entusiasmo)

Anche se l’idea è promettente, va ricordato che l’innovazione non significa automaticamente successo: gli utenti sono abituati a determinati flussi, ecosistemi, estensioni, preferenze. Affidabilità dell’agente: quando un’IA compila moduli o esegue compiti al tuo posto, gli errori potrebbero essere molto più visibili o critici. Monopolio e concorrenza: se OpenAI inizia a comandare anche il browser, emergono domande su potere, dati, modelli di business (pubblicità, tracking, etc). Disponibilità limitata: al momento solo su macOS, quindi per molti utenti (Windows, Android) è “futuro”. Nel frattempo: “browser AI” non significa automaticamente che sia la scelta “migliore” per tutti, ogni utente ha esigenze diverse.

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