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cronaca

Liceo classico, liceo scientifico e istituti professionali. La scelta di genere e le laureate stem

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Le cose non sono cambiate in 10 anni: in media un ragazzo su quattro che finisce la terza media sceglie il liceo scientifico per proseguire gli studi, con un leggero incremento di mezzo punto percentuale dal 2011 a oggi. Il liceo classico è invece quello che, insieme al tecnico economico, ha vissuto in dieci anni il maggior calo. Il 7,23% dei ragazzi lo aveva scelto nel 2011, contro 6,17% del 2020-21. Sono i professionali ad aver visto un calo di iscritti: nel 2020 il 15% dei giovani si è iscritto al professionale, contro il 19% degli iscritti nel 2011. Oltre un terzo ha scelto l’istituto tecnico, tecnologico o economico. Se consideriamo il bias che si citava poc’anzi, e cioè che il dato sulle quinte del 2015-16 non considera chi si è fermato magari dopo il diploma professionale triennale, il salto è interessante.

Parlare di media però non tiene conto delle differenze fra maschi e femmine, che sono ancora enormi.

Abbiamo fatto qualche conto a partire dai dati rilasciati in Open data da Miur. Dal momento che sono disponibili solo dal 2015 al 2021, abbiamo scelto di selezionare le classi prime del 2020-21 e paragonarle alle classi quinte del 2015-16, che sono grosso modo i ragazzi iscritti nell’anno scolastico 2011-12. È chiaro che bisogna tenere conto che quest’ultimo dato non comprende chi non ha raggiunto il diploma. Sappiamo che non sono pochi.
L’aspetto interessante dei dati MIUR è che si tratta di un censimento vero e proprio, non di un sondaggio a campione. Abbiamo selezionato la scuola pubblica, per avere un paragone più equo fra offerta liceale (più presente fra privato e parificato) e professionale. La ragione di fondo è che la scelta della scuola superiore è correlata con lo statu socio-economico delle famiglie. Ne abbiamo parlato per esempio qui.

Le donne sbancano nei licei, tranne allo scientifico

Nel complesso notiamo che il comparto dei licei ha guadagnato punti, passando dal 50% al 53%. Fra le ragazze addirittura due su tre oggi scelgono un liceo. Le iscritte al liceo classico sono il doppio degli iscritti, al liceo linguistico sono quasi il quadruplo dei maschi, al liceo artistico quasi il triplo, al liceo delle scienze umane quasi il quintuplo. L’unico liceo dove le ragazze sono meno dei ragazzi è il liceo scientifico: 54 mila contro 73 mila. I maschi quindi dove sono? Prevalentemente all’istituto tecnico tecnologico e (85 mila iscritti contro 19 mila iscritte nel 2020-21) e al professionale (43 mila ragazzi e 31 mila ragazze).

Sebbene si tratti di piccoli numeri (meno dell’1% del totale), è interessante notare il raddoppio degli iscritti ai licei musicali e coreutici.

Quante saranno le laureate STEM?

Le classi quinte del 2015-16 sono i ragazzi che si stanno laureando ora alla laurea triennale o addirittura magistrale. Premesso che non è un “dovere morale” studiare discipline scientifiche all’università, rimane il fatto che è interessante il gap che si riscontra fra le ragazze che scelgono questo percorso – in particolare in ingegneria, fisica, matematica – rispetto ai ragazzi, e viene da chiedersi, di fronte a questi dati, se è verosimile pensare che fra 10 anni, quando gli iscritti ora in prima superiore, saranno presumibilmente laureati.

Nel 2018 hanno conseguito la laurea triennale in discipline STEM (intendendo anche l’anbuto biomedicale) 16.848 ragazze e 26.202 ragazzi, mentre hanno ottenuto un titolo magistrale 11.456 donne e 17.623 uomini. In totale, quindi nel 2018 si sono laureati in discipline STEM 28.304 ragazze e 43.825 ragazzi.
Come raccontavamo qui, le neo laureate in ingegneria sono un terzo dei neo ingegneri triennali. Nel 2018 hanno conseguito una laurea triennale in ingegneria 6.609 ragazze e 19.194 ragazzi. Nello stesso anno hanno conseguito la laurea magistrale 8.429 ragazze già laureate alla triennale e 16.901 ragazzi. Fra le lauree magistrali tuttavia sono compresi anche i corsi quinquennali in architettura e ingegneria edile, dove la percentuale delle ragazze è maggiore rispetto agli altri corsi di laurea, che rende conto del gap minore fra i generi a livello di laurea magistrale rispetto ai corsi triennali.

Per approfondire. 

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