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politica

Asili nido, solo Trieste è in linea con gli obiettivi europei

Il Piano nazionale di ripartenza e resilienza stanzia 4,6 miliardi per la creazione di 228mila nuovi posti negli asili nido. Posti che si aggiungerebbero ai 361mila pubblici e privati esistenti (il dato è del 2019 e lo ha censito Istat). L’obiettivo è quello di raggiungere il target europeo del 33% di bambini tra 0 e 2 anni che frequentano gli asili nido. Ed è esattamente con questo obiettivo in testa che InfoData ha realizzato l’infografica che apre questo pezzo.

Ogni punto rappresenta una provincia, più è grande e maggiore è la percentuale di bambini tra 0 e 2 anni sul territorio che, nel 2019, ha frequentato l’asilo nido. Il colore vira dal rosso scuro al blu quanto più ci si avvicina all’obiettivo europeo di un 33% di bimbi iscritti ai servizi per la prima infanzia.

Come si può vedere, Trieste è l’unica provincia italiana già in linea con il target europeo: qui infatti il 33,6% degli under 2 frequenta gli asili nido. Si avvicinano all’obiettivo la vicina Gorizia (32,8%), Bologna (32,6%) e Firenze (31,9%). Per il resto, i dati restituiscono la classica immagine di un paese spaccato in due, con il centro Nord che si trova in una situazione migliore di un Sud che invece arranca.

Ora, è vero che anche nelle province settentrionali c’è terreno da recuperare, ma la situazione nel Mezzogiorno è a tratti drammatica. A Caserta, ad esempio, appena lo 0,7% dei bambini frequenta i servizi per la prima infanzia, a Vibo Valentia l’1,8%, a Reggio Calabria l’1,9%.

Il tema è importante e non soltanto perché ce lo chiede l’Europa. Nelle province in cui è minore la percentuale di bambini iscritti agli asili nido è tendenzialmente più bassa anche l’occupazione femminile nella fascia compresa tra i 25 ed i 34 anni. È anche per questo motivo, infatti, che il governo ha deciso di stanziare una quota significativa dei fondi legati a Next Generation EU per incrementare i posti negli asili nido.