OpenAI ha annunciato al Dev Day 2025 una trasformazione che segna un cambio di paradigma: ChatGPT non è più soltanto un chatbot, ma una piattaforma dove si potranno usare vere e proprie app, costruire agenti autonomi e persino fare acquisti, tutto senza uscire dalla chat. Nasce così un ecosistema che punta a fare del linguaggio l’interfaccia principale per interagire con il digitale. Ecco, in cinque punti, cosa cambia e cosa ci aspetta.
ChatGPT diventa una piattaforma di app
L’interfaccia di ChatGPT si apre alle applicazioni: da Booking a Canva, da Spotify a Zillow, le prime app integrate permettono di agire e non solo conversare. Si potranno visualizzare mappe, creare progetti grafici, prenotare viaggi o generare presentazioni senza uscire dalla chat. ChatGPT suggerirà automaticamente l’app più utile in base al contesto della conversazione. In pratica, la finestra di dialogo diventa un desktop intelligente dove ogni interazione può diventare un’azione.
Un ecosistema per sviluppatori
OpenAI lancia un SDK — un kit di sviluppo — che consente di creare app integrate nel linguaggio naturale. La novità tecnica si chiama Model Context Protocol, lo standard che permette alle app di comunicare con il contesto della conversazione. Entro fine anno sarà possibile inviare app per la pubblicazione, con la prospettiva di un vero marketplace. L’obiettivo è costruire un ecosistema aperto, ma controllato, dove la qualità delle interazioni sia centrale tanto quanto la sicurezza.
Arrivano gli agenti autonomi con AgentKit
Accanto alle app arriva AgentKit, un toolkit per costruire “agenti” capaci di svolgere compiti autonomi. Possono prenotare, organizzare, calcolare o coordinare più strumenti in sequenza. Il sistema include strumenti di monitoraggio e valutazione per rendere gli agenti affidabili e personalizzabili. È la prima volta che OpenAI offre una struttura no-code pensata per portare gli agenti dal prototipo all’uso reale, aprendo scenari che ricordano un piccolo esercito di assistenti digitali su misura.
Il commercio arriva dentro la chat
Con il protocollo “Buy it in ChatGPT”, sviluppato insieme a Stripe, sarà possibile completare transazioni senza mai uscire dalla conversazione. Si apre così la strada a un nuovo tipo di e-commerce “conversazionale”, dove l’atto di acquistare è integrato nel dialogo stesso. Gli sviluppatori potranno collegare i propri prodotti e servizi direttamente ai loro agenti o app. Il linguaggio diventa così non solo mezzo di ricerca o assistenza, ma anche di scambio economico.
L’ambizione: diventare il sistema operativo del linguaggio
OpenAI punta a trasformare ChatGPT in un vero e proprio “sistema operativo” conversazionale. Non più un assistente isolato, ma un ambiente dove si accede a servizi, strumenti, dati e interazioni, tutto mediato dal linguaggio. Sam Altman parla di “super assistente”, capace di orchestrare app e agenti come un sistema unificato. Le sfide però sono molte: dalla gestione della privacy alla qualità delle app, fino al rischio di un nuovo monopolio dell’attenzione. Ma il segnale è chiaro: l’era delle chat come piattaforme operative è appena cominciata.
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