L’ultimo rapporto di Antigone sullo stato del sistema carcerario italiano ha il titolo “Senza respiro” e il presidente dell’associazione, Patrizio Gonnella, invita a leggerlo trattenendo il respiro, avvertendo che deve essere il sistema penitenziario a tornare a respirare, se non vogliamo rischiare una “pericolosissima implosione”.
Il tasso di sovraffollamento medio delle carceri italiane sfiora il 135%, a significare che, in media, se un carcere è predisposto a ospitare 100 detenuti, allora ne conterrà 135. La misura in questione viene calcolata come il rapporto tra il totale dei detenuti e la differenza tra posti regolamentari e posti non disponibili, o, più banalmente, come il totale dei detenuti sul totale dei posti disponibili; spesso, infatti, i posti all’interno di un carcere possono non essere fruibili a causa di ristrutturazioni o di inagibilità.
Avere un tasso di sovraffollamento pari al 100% significa non essere in presenza di detenuti in esubero rispetto ai posti previsti dalla legge e quindi evidenzia una situazione di normalità, mentre un valore del parametro inferiore al 100% indica un numero di posti disponibili in eccedenza rispetto al numero di persone in carcere, rappresentando una situazione auspicabile.
In Italia, ci sono circa sei regioni con un tasso di sovraffollamento superiore al 200%, ossia ospitanti più del doppio degli individui che il carcere è preparato ad accogliere.
“Circa sei regioni” perché i tassi di sovraffollamento variano giornalmente, in base ai detenuti che entrano e quelli che escono, vengono trasferiti o muoiono. La variabilità del livello di sovraffollamento fa sì che non si possa stabilire con certezza quale sia il carcere più congestionato, se non al momento esatto dell’elaborazione dei grafici; per questo, al fine di condurre un’analisi sui dati più recenti possibili, è stata realizzata una dashboard che si aggiorna giornalmente attraverso degli script scritti in R.
Il lavoro è presente in questo link e permette di consultare diversi parametri sullo stato delle carceri italiani, tra cui il tasso di sovraffollamento aggiornato di giorno in giorno. La realizzazione del progetto risponde all’esigenza di conoscere i dati più recenti relativi alla situazione carceraria italiana e di avere a disposizione dati più frammentati, che non si limitano solamente al numero di detenuti, ma che si riferiscano anche, ad esempio, a quello delle unità di polizia penitenziaria previste e quelle effettivamente presenti in ogni istituto.
Gli script estraggono automaticamente i dati dalle schede di trasparenza di ciascun istituto penitenziario, le quali sono state finora aggiornate giornalmente dal Ministero della Giustizia, a differenza dei bollettini che hanno una frequenza di revisione mensile. La mappa vista sopra è parte dell’intero progetto e proietta i dati sulla dimensione geografica, mostrando, per ciascun istituto, il suo tasso di sovraffollamento e altre relative statistiche ritenute importanti.
Attraverso questa tabella, è possibile consultare i dati in formato più strutturato e osservare le carceri in base a ordinamenti basati su diverse variabili: il totale dei detenuti, il tasso di sovraffolamento, i posti disponibili o altre ancora. Al termine della tabella, come nei tooltip della mappa vista sopra, è presente anche la data di aggiornamento, in modo da poter essere certi che i dati siano quelli più recenti.
La possibilità di ordinamento permette di stilare in maniera agevole una classifica delle carceri più sovraffollate d’Italia.
Gli istituti penitenziari più in difficoltà nel gestire il problema del sovraffollamento, al momento della redazione dell’articolo, sembrano quelli di Foggia (con un tasso di sovraffollamento del (218%), Milano San Vittore (212%), Lodi (208%), Lucca (208%), Brescia Canton Monbello (201%), Grosseto (200%), Varese (198%), Como (194%), Roma Regina Coeli (191%). In ordine decrescente, dopo il carcere romano ci sono altri 65 istituti che hanno un livello di sovraffollamento compreso tra il 190% e il 150%.
Per quanto riguarda gli istituti non sovraffollati, ce ne sono solamente 33 su 190 e ognuno di loro ha un totale di detenuti inferiore a 500: più dell’80% delle carceri italiane è attualmente in uno stato di sovraffollamento.
La Lombardia, la regione italiana con più penitenziari nella penisola, registra elevati tassi di sovraffollamento in tutti i suoi diciotto istituti; in tre di questi, il valore supera il 200%. Anche la Toscana ospita più di un carcere con un tasso di congestione superiore al doppio consentito: Grosseto e Lucca. Il carcere più sovraffollato, quello di Foggia, porta la Puglia a sedere accanto alla Lombardia e alla Toscana in quanto a congestione carceraria.
All’interno del progetto visto precedentemente, è possibile consultare anche il tasso di sovraffollamento medio a livello nazionale (essendo la raccolta dei dati iniziata pochi giorni fa, la serie storica è ancora molto ridotta), la carenza di unità di polizia penitenziaria per ogni singolo istituto e i dati relativi alle morti avvenute nelle carceri, con un’attenzione specifica su chi ha deciso di togliersi la vita durante la detenzione. L’origine di questi ultimi dati proviene da Ristretti Orizzonti.
Il sistema carcerario italiano versa in una grave crisi di sovraffollamento, che influisce negativamente non solo sulle condizioni di vita dei detenuti, ma anche sul lavoro di tutti gli operatori coinvolti, dal personale di polizia penitenziaria alle figure amministrative.
Una conoscenza accurata e aggiornata della realtà penitenziaria richiede l’accesso a dati chiari e aggregati; tuttavia, le attuali modalità di pubblicazione da parte del Ministero della Giustizia – tramite schede di trasparenza separate per ogni istituto – non permettono una visione d’insieme efficace e facilmente consultabile.
Per questo motivo è stato sviluppato uno web scraper accompagnato da dashboard interattive, pensati come strumenti di supporto per chi studia il sistema carcerario o, più in generale, per chiunque sia interessato ad avere accesso a informazioni aggiornate e articolate. Il progetto è ancora in una fase iniziale e verrà progressivamente migliorato e perfezionato, sia dal punto di vista tecnico che dell’usabilità, con l’obiettivo di offrire una rappresentazione sempre più chiara e accessibile dello stato delle carceri italiane.
Per approfondire.
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I dati del Ministero della Giustizia