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cronaca

Cosa è successo ai Golden Globe? Dal successo di Succession alla delusione di The Crown

Ai Golden Globe 2024 il meglio del cinema e delle serie tv americane. Almeno secondo la stampa estera americana. Di solito questi riconoscimenti sono un buon indicatore predittivo di quello che accadrà agli Oscar A poco meno di un mese dall’annuncio delle candidature, l’81esima edizione dei Golden Globe si è tenuta a Los Angeles durante la notte del 7 gennaio le sorprese, e anche le delusioni, non sono mancate. Il trionfo di Oppenheimer era scontato, ma ci si aspettava qualcosa di più da Barbie. Qui ci concentreremo sulle serie tv che hanno visto un trionfo per Succession con cinque premi (migliore serie drammatica, migliore attore, migliore attrice e migliore attore non protagonista). Tre premi meritatissimi a Beef (migliore attore, migliore attrice e migliore mini-serie) che si conferma come la serie più sorprendente di quest’anno e due premi attesi a The Bear (migliore commedia e migliore attore protagonista). Delusione per The Crown con solo un premio a “Diana” interpretata da Elizabeth Debicki come migliore attrice non protagonista

Come di consueto proviamo a raccontare e commentare con i numeri utilizzando le grafiche di Statista l’edizione di quest’anno dei Golden Globe.  Partiamo dalla nomination.

In termini di nomination ha raccolto meno di tutti Only Murders in the building che non ha preso un premio nonostante le cinque candidature. The Beef invece ha fatto il pieno.

In termini di case di produzione o network televisivi vince di misura Netfix su Hbo nonostante il successo di Succession. “The Beef” è stata prodotta da A24, una società di produzione conosciuta per altri lavori come “Ramy” ed “Euphoria”. La serie è stata distribuita su Netflix.

The Bear invece è stata prodotta da Fx che si è classificata quarta in termini di nomination. Apple+ infine raccoglie tante nomination ma pochi premi.

Giudizio.

Succession non si discute ma a questo giro avrei visto meglio “The Crown” come migliore serie drammatica.  Nella lista c’era anche The Last of Us ma ammetto di essere di parte. Su “The Bear”, la serie televisiva statunitense in due stagioni creata da Christopher Storer non c’era oggettivamente partita. Le altre serie candidate erano “Ted Lasso”, “Abbott Elementary”, “Jury Duty”, “Only Murders in the Building” e “Barry”. Nulla da eccepire neppure su Ricky Gervais (Ricky Gervais: Armageddon) come migliore stand-up comico: è il più grande tra i viventi. Ted Lasso e The Last of Us con tre nominatin a testa meritavano qualcosa di più. Lo ripeto. Ma è tutto soggettivo.

Per approfondire.

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