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Inflazione, ecco dove aumenta di più la spesa delle famiglie

Nel 2022, le famiglie italiane spendevano mensilmente 2.625 euro, un +8,7% rispetto al 2021, quando i costi sostenuti erano di 2.415 euro. A questo maggior esborso, tuttavia, non sono corrisposti maggiori consumi di beni e servizi (ed è questo il gioco dell’inflazione raccontato dagli ultimi dati Istat). Infatti, la crescita in termini reali, risulta pressoché nulla. Questo, inoltre, fa scaturire non pochi divari territoriali. La differenza tra la spesa massima del Nord-ovest e quella minima del Sud è pari a 782 euro, laddove era di 748 euro nel 2021. Oltre a questo, si accentuano anche le differenze nei livelli di spesa tra le famiglie composte solamente da italiani e quelle in cui tutti i componenti sono stranieri (per 952 euro in più, 850 nel 2021). Ma quali sono le spese che gravano maggiormente sul portafoglio? Dove ha colpito maggiormente l’inflazione?

 

 

L’aumento più elevato (parliamo di un +32,2%) si osserva per i servizi di ristorazione e di alloggio (134 euro mensili), seguito dai costi sostenuti per sport e cultura (92 euro, +15,9% rispetto all’anno precedente). L’Istituto, a tal proposito, ha registrato un aumento più marcato nel Nord-est (+34,6%), dove la spesa media per mangiare fuori a cena o per alloggiare in un hotel si aggira intorno ai 175 euro mensili. Per sport e cultura la crescita è invece più forte nel Centro Italia (+22,9%), dove si dedicano in media a queste spese 102 euro al mese.

 

 

Nel 2022 crescono significativamente anche le spese per la casa. Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili incidono per più di mille euro al mese (+10,6% di incremento rispetto al 2021, in gran parte dovuto alla forte dinamica inflazionistica fatta registrare dai costi energetici). Per i trasporti, invece, le famiglie italiane hanno sopportato un +10,2% di aumenti, pari a 266 euro mensili. Seguono le spese per abbigliamento e calzature (+10,0%, 103 euro). Aumenti attorno al 5% si registrano anche per beni e servizi riguardanti la cura della persona, servizi di protezione sociale e altri beni e servizi (+5,3%, 120 euro mensili).

 

Ci sono poi le scelte di risparmio delle famiglie italiane. L’Istituto registra che nel 2022 i nuclei sembrano essersi adattati alle sfide della fiammata inflazionistica. I numeri parlano di un aumento di chi dichiara di aver limitato in quantità e qualità, rispetto ad un anno prima, la spesa per cibi (dal 24,4% al 29,5%), bevande (dal 29,6% al 33,3%) e per beni e servizi per la cura e l’igiene personale (dal 31,7% al 35,6%). Resta invece abbastanza stabile la quota di chi spendeva per sanità (78,4%, era il 76,9% nel 2021) e carburanti (67,1% contro il 66,5% del 2021). Tuttavia, la voce di spesa che le famiglie dichiarano di aver limitato maggiormente è quella per abbigliamento e calzature (nei due anni precedenti era la spesa per viaggi e vacanze).

Ma per quali tipologie di famiglie pesa di più l’aumento dell’inflazione?

 

I dati del 2022 riportano che la spesa media mensile per una famiglia di una sola persona è pari a 1.937 euro, cioè il 72% circa di quella delle famiglie di due componenti e quasi del 62% di quella delle famiglie di tre componenti. All’aumentare dell’ampiezza familiare cresce il peso delle voci meno suscettibili di economie di scala (come i prodotti alimentari e le bevande analcoliche) e diminuisce quello delle voci nelle quali è più possibile conseguirle: ad esempio, per la quota di spesa destinata alla casa, come acqua, elettricità, gas e altri combustibili si passa dal 45,9% delle famiglie mono-componente al 29,8% di quelle con cinque o più componenti. Tuttavia, rispetto al 2021, tutte le famiglie, indipendentemente dall’ampiezza, hanno significativamente aumentato la propria spesa per consumi. Gli incrementi più elevati si registrano per quelle di due (+10,0%) e di quattro componenti (+9,4% rispetto all’anno precedente).

Va poi detto che, in termini di composizione, la spesa per alimentari e bevande analcoliche pesa soprattutto tra le famiglie composte da una coppia con tre o più figli (21,8% della spesa totale). Le spese per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili, invece, pesano di più per le persone anziane che sono da sole (50,7% della spesa mensile) e meno per le coppie con tre o più figli (dove pesano per il 29,4%).Per i trasporti, invece, si osserva che la percentuale più elevata di spesa è sopportata fra le persone in coppia con due figli (12,7%, 434 euro mensili), seguite dalle coppie senza figli con persona di riferimento di 18-34 anni (12,4%; 352 euro al mese).

Un’ultima nota è dovuta. In termini reali, la spesa equivalente diminuisce del 2,5% per le famiglie meno abbienti, mentre per le famiglie più abbienti aumenta dell’1,8%. Questo dato parla di un’evidente disparità economica (che genera divario sociale) tra i nuclei familiari.

Per approfondire. 

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