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economia

Cosa è accaduto al prezzo della benzina prima del decreto?

Prima dello Stato, arrivò il mercato: prima ancora dell’entrata in vigore del decreto che riduce di 30,5 centesimi il prezzo al litro del carburante, il costo del carburante alla pompa aveva iniziato a scendere. Una discesa pari, in media, a 6,9 centesimi al litro per la benzina, a 7,8 per il diesel.

Questo il risultato della differenza tra la media dei prezzi dell’11 marzo, numeri sui quali InfoData aveva già avuto modo di lavorare, e quelli del 21 marzo. Ovvero il giorno precedente all’entrata in vigore della normativa che per i prossimi 30 giorni taglierà una parte delle accise che compongono il prezzo alla pompa del carburante. Un calcolo effettuato sulla base dei dati relativi al prezzo di benzina e diesel in tutti i distributori italiani che il Mise pubblica quotidianamente.

Il risultato, relativamente ai soli costi della benzina, è rappresentato nell’infografica che apre questo pezzo, con i territori che diventano di una tonalità più scura di blu quanto maggiore è la differenza tra i prezzi medi. Unica eccezione, tendente al rosa sulla mappa, è la provincia di Rieti (Lazio), dove si è assistito ad un incremento medio di 1,7 centesimi. Il che si traduce, su un pieno da 50 litri, in un aumento di 85 centesimi.

Per il resto, si oscilla dagli 0,3 centesimi di riduzione media in provincia di Campobasso (Molise) ai 14,5 registrati nel triangolo tra Barletta, Andria e Trani (Puglia). Una contrazione certamente inferiore rispetto a quella decisa dall’esecutivo. Ma che non è scaricata sulla fiscalità generale: la riduzione entrata in vigore ieri la paga anche chi l’auto non la possiede. O ne possiede una elettrica, per dire.

Giusto o sbagliato, il giudizio resta al lettore. Al quale InfoData è invece debitrice di una mappa che mostri l’andamento dei prezzi dell’altro carburante più diffuso, ovvero il diesel. Eccola:

Anche in questo caso, la riduzione è generalizzata con la sola eccezione della provincia di Rieti che, nel periodo considerato, ha registrato un incremento del prezzo al litro di 3,9 centesimi. Il che, sempre su un pieno da 50 litri, comporta una maggiore spesa pari a 1,95 euro.

Ancora una volta, Campobasso e Barletta-Andria-Trani si confermano agli estremi, con una differenza tra i valori medi rispettivamente pari a 0,1 e 14,5 centesimi. Vale la pena di ricordare, appunto, che si tratta di valori medi. E che sulla singola pompa è possibile che si siano verificati degli aumenti in controtendenza rispetto all’andamento generale. La riduzione delle accise, invece, interesserà in maniera omogenea ogni distributore.