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economia

La produzione di gas ed elettricità in Europa e il peso delle tasse in Italia

Dal 2013, cioè da quando Eurostat ha iniziato a raccogliere questi dati, le quote di mercato dei maggiori produttori di elettricità e gas nell’Ue sono diminuite nella maggior parte dei paesi. Nel 2020, le percentuali di mercato dei principali produttori di elettricità erano inferiori al 20% in tre Stati membri: Lussemburgo (18%), Polonia (17%) e Italia (16%).

Come sappiamo bene il motivo di questa percentuale così bassa è che non abbiamo fonti nucleari e non abbiamo investito in modo convinto nelle rinnovabili.  Risultato? Dipendiamo più degli altri dal gas. O meglio siamo più esposti alle fonti fossili petrolio e gas. La quota di rinnovabili, seppure è maggiore di quella francese, resta più bassa rispetto a Spagna e Germania. Inoltre la pressione fiscale sull’elettricità nel nostro Paese è la seconda più elevata.

Per valutare il peso delle imposte qui sotto trovate un grafico di Arera con la spesa per la fornitura di energia elettrica per una famiglia servita in maggior tutela, con 3 kW di potenza impegnata e 2.700 kWh di consumo annuo.

 

Ogni tre mesi l’autorità dell’energia Arera aggiorna sulla base dei costi le tariffe di elettricità e gas per i piccoli consumatori che non hanno ancora preferito il mercato libero e che quindi sono ancora legati alle bollette classiche del settore a maggior tutela. Si tratta di famiglie, ma anche di microimprese come i negozi, gli uffici, i laboratori artigiani.

 

 

 

Qui sopra abbiamo un grafico di Arera, l’autorità di Regolazione per energia reti e ambiente con i prezzi dell’energia elettrica per usi domestici al lordo delle imposte e nei principali Paesi europi. I dati arrivano fino al 2020 ma si vede chiaramente quanto le tasse incidano. Sopratutto per l’Italia. Se però guardiamo agli ultimi dieci anni e allarghiamo lo sguardo all’Europa le importazioni di energia sono leggermente diminuite tra il 2010 e il 2019 (-4% in valore, -2% in volume), principalmente a causa di una diminuzione delle importazioni di gas. C’è stato un calo molto più forte tra il 2019 e il 2020 (-40% in valore, -11% in volume).

Più articolato il ragionamento sul gas. Per le importazioni e la produzione di gas naturale, la quota di mercato maggiore è stata del 100% in Estonia, Malta e Svezia, dove una sola entità ha dominato la produzione e le importazioni nazionali. L’Italia è al 48 per cento

Ad aprile non sappiamo ancora a quanto ammonteranno i rincari di luce e gas. Come scrive Il Sole 24 Ore, le prime stime indicative elaborate dagli analisti di Nomisma Energia indicano per il prossimo mese un rincaro della corrente elettrica del 20% e del 2% per il metano. Per avere una idea di quanto incidano le imposte nella spesa del gas ecco un grafico di Arera aggiornato all’ultimo trimestre.