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Cosa si può dire (e cosa no) su Twitter? Le regole, norme contrattuali e diritti #spiegatobene

I social network sono aziende private, peraltro quotate in Borsa, rispondono alla legge ordinaria e ai loro azionisti, quindi a casa loro fanno quello che vogliono. L’accusa di censura che è rimbalzata da più parti e a più livelli per la chiusura temporanea dell’account su Twitter su Trump ha riportato in alto nell’agenda l’antico dibattito sul presunto libero arbitrio delle piattaforme social nei confronti della libertà di espressione.

Ontologicamente il conflitto andrebbe circostanziato misurando i confini del diritto di espressione, l’infodiversità del sistema mediatico nel suo complesso e la vocazione pubblica di piattaforme editoriali private. Più prosaicamente, in attesa di capire come cambierà la responsabilità dei social network quando sarà messo a terra il Digital Services Act della Commissione Europea, ci dobbiamo accontentare di studiare le regole contrattuali delle singole reti sociali. Articolo integrale su 24+ edizione premium del Sole 24 Ore.