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cronaca

Come si misura la stagione influenzale? Ecco come vengono raccolti e interpretati i dati

 

 

Il tema è scottante, è il caso di dirlo. La presenza dell’influenza in questa stagione di mascherine e distanziamento fisico è percepita come la cartina tornasole dell’efficacia di queste misure di contenimento: se nonostante tutte queste “attenzioni” – si sente dire – l’incidenza dell’influenza è uguale a quella degli anni passati, allora dobbiamo porci serie domande sulle stesse misure.

Chiaramente è prestissimo per far bilanci, cosa che non rientra negli obiettivi di questo articolo, ma sicuramente qui su Infodata monitoreremo questi dati. Quello che ci interessa ora è raccontarvi come vengono raccolti e interpretati i dati sull’influenza, e se ci permettono di individuare eventuali segni di annullamento dell’influenza.

 

Spoiler: non si sa, perché non esiste un sistema di monitoraggio per l’influenza esteso alla popolazione come avviene con il COVID19: si basa tutto sulle segnalazioni volontarie dei medici e dei cittadini, anche se dopo il documento del 14 ottobre 2020 qualcosa è cambiato. Non a caso si parla di “sindromi influenzali”, mentre “l’influenza” va accertata con analisi precise condotte in pochi casi. Per avere un ordine di grandezza: durante la settimana 48/2020 sono stati segnalati, attraverso il portale InfluNet, 156 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete InfluNet e, tra i 153 analizzati, nessuno è risultato positivo al virus influenzale.

 

Siamo nella prima decade di dicembre e l’Istituto Superiore di Sanità ha appena pubblicato  i dati relativi alla quarantottesima settimana del 2020. La rilevazione dei dati è iniziata, come ogni anno, nella 42sima settimana (12 ottobre 2020) e terminerà nella 17sima settimana del 2021 (25 aprile 2021).

 

Ecco i dati che abbiamo

Sappiamo che l’ISS ha diversi sistemi di monitoraggio dell’influenza: casi gravi, Sismg (che conteggia la mortalità per tutte le cause negli over 65), InfluWeb, InfluNet-Epi e InfluNet-Vir. Vediamoli uno per uno.

 

Secondo il sistema InfluNet-Epi che si basa sulle segnalazioni volontarie dei medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta, l’ incidenza nelle prime tre settimane è pari a 1,9 casi per mille assistiti, per un totale di 592 medici sentinella che hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi simil-influenzali tra i propri assistiti. Un numero pari a quello delle passate stagioni, anzi a ben vedere leggermente superiore nelle settimane precedenti, che però potrebbe essere dovuto all’attenzione elevatissima da parte dei pazienti quest’anno verso forme similinfluenzali. Potrebbe darsi che in tanti si siano recati dal medico ai primi sintomi per paura che si trattasse di COVID.

Ogni anno partecipano circa 1000 medici e pediatri, per una copertura di circa il 2% della popolazione italiana.

 

Il Sistema di sorveglianza InfluWeb si basa su cittadini volontari, che inseriscono in una piattaforma  (influweb.it) i dati su eventuali sintomi simil influenzali e su come il SSN si è preso cura di loro. Tramite questa sorveglianza è possibile rilevare casi di sindrome influenzale anche tra coloro che non si rivolgono al Servizio sanitario nazionale. I risultati della sorveglianza sono espressi come percentuale di casi osservati tra i volontari attivi nell’ultima settimana e indicano sempre i nuovi casi insorti durante la settimana di riferimento e sono visualizzati su una mappa con dettaglio provinciale. I dati di Influweb si basano sulla partecipazione di circa 4700 volontari su tutto il territorio italiano, 1000 ogni settimana che riportano il proprio stato di salute. Circa il 25% dei partecipanti riferisce di essersi vaccinato dall’inizio della stagione influenzale.

È chiaro che il grado di indicatività di questo sistema è bassissimo, basandosi su cittadini volontari, per questo è necessario metterlo a confronto con la sorveglianza InfluNet. Quello che ci dice il sistema Influweb è che durante la 48a settimana del 2020, circa il 69% dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale ma di aver avuto una sindrome simil-influenzale.

InfluNet-Vir è invece la sorveglianza virologica della sindrome influenzale coordinata dal National Influenza Center dell’Istituto superiore di sanità (Iss) per monitorare la circolazione dei diversi tipi di virus influenzali in Italia. Il monitoraggio dei ceppi viene effettuato dalle Regioni nei laboratori di riferimento regionali della rete InfluNet, dalla 46a alla 17a settimana di ogni anno. Risultato:  durante la settimana 48/2020 sono stati segnalati attraverso il portale InfluNet, 156 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete e, tra i 153 analizzati, nessuno è risultato positivo al virus influenzale.

Purtroppo il link indicato per accedere a InfluNet-Vir non funziona.

 

Infine, abbiamo i primi dati sulla mortalità per tutte le cause ( non solo per influenza) fra gli anziani durante la 46a settimana del 2020, che si è mostrata superiore a quanto atteso con 344 decessi invece dei 200 attesi. I dati provengono dal sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (Sismg), basato sulla rilevazione in 19 città campione italiane che raccolgono quotidianamente il numero di decessi per gli ultra65enni per tutte le cause, confrontando il dato con quello atteso costituito dalla media dei decessi registrati nei cinque anni precedenti.

 

Cosa cambia quest’anno

Il 14 ottobre 2020 il ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) hanno pubblicato il Protocollo operativo InfluNet & CovidNet che definisce le attività stagionali della sorveglianza epidemiologica e virologica dei casi di sindrome simil-influenzale (ILI), di influenza e di SARS-CoV-2 e che prevede alcuni cambiamenti rispetto alla precedente stagione influenzale:

  • necessario rafforzamento del sistema di sorveglianza InfluNet. “A tal fine – si legge – è necessario arruolare un numero maggiore di medici sentinella (MMG e PLS) per raggiungere una copertura di almeno il 4% della popolazione regionale (4% per ciascuna ASL e per ciascuna fascia di età).
  • Dal momento che la sintomatologia dei virus influenzali è paragonabile a quella del COVID-19 i Laboratori della Rete InfluNet, devono testare sistematicamente i tamponi in parallelo per i virus influenzali e per SARS-CoV-2,c he significa effettuare, sullo stesso tampone, la ricerca dei virus influenzali e del SARS-CoV-2.
  • Agli assistiti con ILI il tampone non sarà più effettuato dal medico sentinella ma dalla ASL competente a cui il medico appartiene.