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economia

Big Pharma, ecco quanto guadagnano i lavoratori delle case farmaceutiche?

 

A maggio ci eravamo chiesti quanti sono e quanto guadagnano i lavoratori della sanità (medici, infermieri e assistenti sanitari). Ora proviamo ad occuparti delle case farmaceutiche. Per farlo ci siamo basati su alcuni dati pubblicati da Job Pricing e Badenoch Clark relativi agli stipendi del settore farmaceutico (e biotecnlogie) italiano con riferimento all’anno scorso, quindi in circostanze “normali” rispetto a quanto accaduto fino ad ore nel 2020.

Nei grafici che seguono sono riportati i valori della RAL declinati in parte per settore o per anno di analisi, indicando in blu tutto quello che riguarda il paese Italia nella su interezza, mentre in arancio ci sono per l’ambito “pharma”.

Stando ai numeri pubblicati, i lavoratori nell’ambito farmaceutico sono mediamente più pagati rispetto alla media nazionale, come dimostra la retribuzione annua lorda (RAL) pari 39300 euro, più alta di oltre diecimila euro rispetto al lavoratore tipo italiano.

Scendendo nel dettaglio, più precisamente per le posizioni di rilievo – quelle dirigenziali – pur non figurando al primissimo posto nella classifica per ambito lavorativo, i manager del settore farmaceutico si piazzano nelle primissime posizioni.

In una graduatoria che vede al comando l’industria della moda e lusso, avendo dirigenti che percepiscono una RAL pari a quasi 112mila euro, a cui fanno seguito banche e servizi finanziari ed aeronautica, entrambe appaiate a quota 108 mila euro, i manager del “pharma” sono i quarti più pagarti con oltre 108mila euro, circa settemila in più rispetto al valore medio di riferimento per l’Italia.

Tra le ultime posizioni, sono tre le realtà in cui la RAL dei dirigenti non supera i 95mila euro: agricoltura, allevamento, silvicoltura, pesca (94,2K), servizi alla persona (93K) e, in ultima posizione, servizi di consulenza informatica con 92mila euro.

Curiosamente, benché i dirigenti siano ovviamente le figure con retribuzione più alta, a livello nazionale rispetto al 2015 sono l’unica categoria (in termini di mansione) che ha visto diminuire il proprio compenso dato che cinque anni fa l’importo per la loro professione era mediamente più alto di oltre tremila euro (104,3).
Risulta infatti che quadri, impiegati ed operai hanno visto complessivamente un aumento sui cinque anni, seppur in misure diverse, con la particolarità dei quadri per i quali si è registrato un aumento anche tra 2018 e 2019, a differenza di tutti gli altri casi analizzati (compreso anche il valore medio).

Proseguendo con i dati resi disponibili, è interessante osservare che impatto abbia la componente variabile sul totale della retribuzione annuale lorda e da quale quota di lavoratori venga percepita.

Con riferimento alle mansioni dirigenziali, la media nazionale relativa alla percentuale variabile sull’intero valore della RAL è pari al 20,2% ma comprensibilmente, anche in questo caso, ci sono differenze sulla base del settore lavorativo.

Nello specifico, l’impatto percentuale più alto risulta essere quello dei manager in ambito di consulenza legale, fiscale, gestionale ed amministrativa (23,9%), seguito poi dal settore legno (23,4%), banche e servizi finanziari (23,2%) e servizi di consulenza informatica (23%), tutte sopra alla soglia del 23%.

Il settore farmaceutico si posiziona al settimo posto con 21,5% (oltre ad un punto percentuale sopra il valore medio nazionale) della graduatoria che vede invece nelle ultime posizioni i settori di hotel, bar e ristorazione (16,4%), turismo e viaggi (16,1%) e cemento, laterizi e ceramica (15,9%).

Complessivamente, oltre due dirigenti su tre (69,2% espresso come fetta verde nel grafico a torte) hanno una RAL che prevede una componente variabile, mentre tra i quadri la percentuale che ne ha diritto è pari al 64%, per scendere al 55,4% degli impiegati fino ad arrivare alla categoria degli operai per cui la parte variabile della RAL è contemplata solo nel 52,1% dei casi.

Il medesimo ordine, che parte dai dirigenti per arrivare agli operai, si ripresenta anche per quanto concerne l’incidenza del variabile sul totale della retribuzione lorda: come anticipato, al 20,2% medio riferito ai dirigenti fanno poi seguito l’11,9% dei quadri, l’8,3% degli impiegati, chiudendo con il caso degli operai per cui la componente variabile rappresenta il 6,7% della RAL.

 

Che tipologie di manager farmaceutici esistono?

Al termine di questo approfondimento, avendo parlato specialmente di manager e di settore farmaceutico, immaginiamo che possiate chiedervi “ok che sono ben pagati, ma esattamente di cosa si occupa una figura di quel tipo?” oppure – questo magari lo aggiungiamo noi – “quanto guadagnano nel dettaglio?”.

Per rispondere a questa domanda, sempre in riferimento al 2019 e suddivisi in 3 macro categorie che rispecchiano i dipartimenti/divisioni tipiche del settore, nel grafico che segue potete trovare posizione lavorativa specifica (e relativa descrizione al click) corredata dalla retribuzione annua lorda.

A voi quindi scoprire quali siano, e cosa facciano, i manager farmaceutici: buona esplorazione!