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politica

L’impatto del taglio dei parlamentari sui conti dei partiti politici? -30% tra donazioni e rimesse

Il dibattito pubblico sul referendum verte su due questioni, il risparmio economico e la rappresentatività degli elettori in caso di vittoria del “SÌ”. C’è però un terzo tema, scive l’associazione Transparency International Italia, che andrebbe preso in considerazione con grande attenzione e cioè il contraccolpo economico sulle casse dei partiti politici.

Il taglio dei seggi in Parlamento potrebbe avere un notevole impatto sulle casse dei partiti, andando a ridurre il volume delle donazioni di alcuni di essi anche oltre il 30%, secondo le stime di Transparency Italia.

Una delle principali fonti di entrata dei partiti politici sono infatti le cosiddette “rimesse dei parlamentari”, ovvero la quota di stipendio che deputati e senatori riversano al proprio partito o ai soggetti politici di riferimento (nel caso del M5S ad esempio, il Comitato per le rendicontazioni e i rimborsi).

Nel 2019, i partiti hanno infatti incassato oltre 27 milioni di euro di donazioni, sia direttamente che tramite associazioni, comitati o fondazioni strettamente collegati ad essi. Il 73% di questa somma è arrivata dai parlamentari, ovvero ben 19,7 milioni di euro.

Secondo una stima di Transparency International Italia, il partito che verrebbe maggiormente colpito dalla riduzione di risorse è il Movimento 5 Stelle, che si vedrebbe privato di 3,1 milioni di entrate, pari al 35% dei finanziamenti percepiti prendendo come riferimento quanto incassato nel 2019. Seguono la Lega di Matteo Salvini, per la quale si stima una riduzione dei contributi di 1,9 milioni di euro, pari al 33% dei suoi contributi totali, il Partito Democratico (-957 mila euro, -18%), Forza Italia (-510 mila euro, -26%) e Fratelli d’Italia (-303 mila euro, -27%).

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