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cronaca

Droghe, nuove droghe e alcolici. La salute mentale nel nuovo decennio

 

 

“Ma la più spiccata differenza tra la felicità e la gioia è che la felicità è un solido e la gioia un liquido” scrisse Salinger nei Nove Racconti. Quello che è certo è che ci proviamo sia con i solidi che con i liquidi a essere (più) felici. Ci sono sempre più nuove droghe nel mondo, e se ne producono a ritmi pazzeschi. Solo nel 2018 sono state individuate nel mercato 55 nuove sostanze psicoattive, appartenenti a diverse classi di stupefacenti, anche se numericamente, il principale problema da affrontare è il mercato della cocaina, che continua a crescere senza sosta.

Nessun cambiamento significativo negli ultimi cinque anni nemmeno su fronte del consumo e dell’abuso di alcolici fra i più giovani. Il  3,7% delle ragazze e il 4,6% dei ragazzi si è ubriacato nell’ultimo mese ma fra i quindicenni le percentuali salgono a un ragazzo e una ragazza su dieci. Per quanto riguarda il consumo di cannabis, e si registra un leggero aumento rispetto al 2014: oggi il 16,2% dei quindicenni ha dichiarato di aver fumato cannabis negli ultimi 30 giorni, contro l’11,4% delle ragazze.
C’è chi – e sono sempre di più -cerca di stare meglio facendosi aiutare dalla medicina. La spesa per gli antidepressivi , è cresciuta del 3,7% rispetto al 2017, ma solo il 16% degli utilizzatori ha un’alta aderenza alla terapia. Già a 96 giorni dall’inizio dell’utilizzo la probabilità di interrompere il trattamento è del 50%.

Eppure, l’Italia è all’ultimo posto in Europa con 9 posti letto in servizi pubblici psichiatrici per 100 mila abitanti, contro i 69 della media europea.