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cronaca

Milano bene per ambiente e salute. Scopri le "Cities of opportunity"

Bene se si guarda ad aspetti come la salute, l’ambiente e la sicurezza. Male, invece, anzi molto male se si prendono in considerazione la tassazione e le infrastrutture. Messa a confronto con altre 29 tra le più importanti città al mondo, Milano restituisce un quadro fatto di luci ed ombre. Che, una volta sommate, posizionano il capoluogo lombardo al 18simo posto di questa particolare classifica.
 
A realizzarla è stata Pricewaterhouse Coopers nella settima edizione del suo rapporto “Cities of opportunity”. Uno studio che valuta l’attrattività e la qualità della vita delle città tenendo in considerazione diversi fattori: si va da indicatori più prettamente economici, come la crescita sia del Pil che dell’occupazione, ad altri più direttamente legati alla qualità della vita, quali i parchi pubblici e il funzionamento del sistema sanitario. Ad essere messe a confronto con Milano, unica città italiana presente nel rapporto, sono le principali capitali europee e le più importanti metropoli americane, asiatiche ed africane. Mentre l’Australia è rappresentata soltanto da Sidney.
 
Il rapporto valuta una settantina di indicatori, raggruppati in dieci macro aree che spaziano dalle condizioni per l’avvio di un’impresa alla qualità della vita, dalle infrastrutture alla salute, dal costo della vita all’apertura alle nuove tecnologie e all’innovazione. Per ciascun indicatore viene assegnato un punteggio che parte da uno, per la città con il risultato peggiore, e sale fino a trenta. In media, Milano ottiene 14,6 punti, con risultati migliori per quanto riguarda salute e sicurezza (19,3) e ambiente e sostenibilità (18,9) e peggiori se si guarda a demografia e vivibilità (11,9) e alla sua capacità di essere città hub (12). Sul primo gradino del podio c’è Londra, in attesa di capire quali saranno gli effetti della Brexit, seguita da Singapore e Toronto. Prima del capoluogo lombardo, in classifica ci sono tutte le città europee e statunitensi analizzate da PWC, ma anche Hong Kong, Seoul e Tokio.
 

 
Le prestazioni migliori Milano le offre quando si parla di salute e sicurezza, dove arriva al 14simo posto in classifica. In particolare, quello milanese è il terzo miglior sistema sanitario tra quelli analizzati, dietro a quelli di Singapore e Tokyo. Sul fronte ambientale si arriva nella top 10: solo quando ci si concentra sull’inquinamento dell’aria la città della Madonnina viene fatta arretrare di alcune posizioni.
 
Discreta la “prestazione” anche per quanto riguarda i trasporti. Tuttavia le grandi infrastrutture milanesi sono state giudicate così male che si trovano al terzultimo posto in classifica. Nonostante questo Milano si conferma una città nella quale esistono le condizioni per far impresa, per quanto il 18simo posto per la gestione delle insolvenze indichi che questo è un tema sul quale occorre lavorare, e brilla per la velocità delle connessioni mobile con un ottavo posto (anche se la velocità della linea fissa e la presenza di Internet nelle scuole la spingono in fondo alla classifica).
 
L’aspetto negativo, infine, è quello fiscale: se si guarda alla tassazione sulle imprese, Milano deve accontentarsi del 26simo posto. Niente che stupisca in un Paese con una pressione fiscale tra le più alte in Europa e in una classifica in cui figurano anche realtà come quella americana, dove la tassazione è molto più bassa. Ma quando si parla di attrattività in generale e per le imprese in particolare, questo è un tema con un forte peso specifico. E sul quale i 2,5 miliardi inseriti nel patto per Milano appena firmato dal premier Matteo Renzi e dal sindaco Beppe Sala non avranno un grande impatto.