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finanza

Nel bilancio delle famiglie europee la prima spesa è (quasi sempre) la casa

Le famiglie europee spendono un euro su quattro per pagare il mutuo o l’affitto e le bollette di acqua, luce e gas. A dirlo è Eurostat, che ha pubblicato i dati relativi alle household expenditure, le spese dei nuclei famigliari, aggiornati al 2020. Secondo l’istituto europeo di statistica, in media le famiglie dei 27 paesi membri destinano il 25,7% delle loro uscite a coprire questi costi (erano il 23,5% nel 2019). Cibo e bevande analcoliche assorbono il 14,8% del totale, seguiti dai trasporti cui va l’11,6% del denaro in uscita.

Va detto che questi numeri fanno riferimento all’anno delle prime due ondate della pandemia e dei lockdown più duri, circostanza che ridotto l’impatto di spese per i trasporti, che nel 2019 pesavano per il 13,1%, o per i ristoranti e gli alberghi, scesi dall’8,7 delle spese delle famiglie al 6%. Lo steso discorso può valere per abbigliamento e calzature, un settore che è passato dall’impattare per il 4,6% sul totale delle uscite dei nuclei famigliari al 4,1%. Anche le spese per svaghi e attività culturali hanno ridotto il loro peso sui bilanci delle famiglie, passando dall’8,7 al 7,8%. Il tutto, ovviamente, a livello continentale.

L’infografica che apre questo pezzo si concentra però sul 2020 e mostra la situazione all’interno dei singoli paesi. Ogni gruppo di bolle rappresenta una nazione, il cui nome è indicato in basso a destra. Ogni bolla rappresenta una delle 12 voci di spesa individuate da Eurostat per categorizzare le uscite dei nuclei famigliari, specificate nella legenda che si trova nella parte bassa. Più le bolle sono grandi, ovviamente, maggiore è il peso che le relative spese hanno sul bilancio di ogni singola famiglia.

Come si può vedere, nella maggioranza dei casi le spese per la casa, ovvero affitti o mutui e bollette, rappresentano la principale voce di uscita per le famiglie. In Italia, ad esempio, hanno pesato per il 25,4%, mentre la seconda voce più rilevante è quella relativa ad alimenti e bevande, che hanno inciso per il 16,7% sulle uscite delle famiglie italiane. Non mancano, però, le eccezioni. In Bulgaria, Croazia, Estonia, Lituania e Romania la principale voce di spesa è stata rappresentata da alimenti e bevande non alcoliche. La differenza più significativa proprio a Bucarest: per ogni euro speso dalle famiglie nel 2020, 26 centesimi finivano in dispensa, mentre poco meno di 19 centesimi riguardavano l’alloggio.

Un’altra costante è invece relativa all’educazione. Solo in due stati, Cipro con il 3,6% e la Grecia con il 2,3%, questa voce ha inciso sui bilanci delle famiglie per oltre il 2%. In Italia si è attestata allo 0,9%. Merito del fatto che in Europa esiste un sistema di istruzione pubblica. O colpa del fatto che i soldi per mantenerla vengono drenati dalle tasse versate dai contribuenti. Ma questo dipende dalla visione del mondo di ogni singolo lettore.