Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
economia

Libero scambio? Dal 2009 introdotti oltre 4mila dazi

dazilarge
Il centro studi Global Trade Alert ha recentemente calcolato che da gennaio a oggi nel mondo sono stati introdotti ben 340 nuovi dazi. Dal 2009, invece, le misure protezionistiche che hanno visto la luce sono oltre 4mila: per ogni misura che incentiva il libero scambio, ne vengono varate dieci che lo rendono più difficoltoso.
Ma quali sono, nel mondo, i Paesi dove i dazi sono più elevati? Se prendiamo come indicatore la media calcolata su tutte le categorie merceologiche, il Paese dove costa di più esportare sono le Bahamas: nel paradiso fiscale caraibico in media si pagano dazi del 35%, che nel caso del cotone arrivano fino al 45%. Secondo, per potenza di fuoco difensiva, è il Sudan, che in media applica dazi del 21% sulle importazioni.
In generale, il database della Wto ci dice che tra i primi venti Paesi al mondo con il grilletto facile sulle barriere doganali, tredici sono africani. Come l’Algeria, che impone dazi intorno al 20% per i prodotti chimici e petroliferi ma sfiora il 30% per la maggior parte di quelli alimentari. O come l’Egitto, che alza barriere del 28% per l’abbigliamento, mentre per le bevande alcoliche raggiunge addirittura un rincaro dell’800 per cento.
Gli altri rappresentanti di spicco, in questa Top 20, sono naturalmente i grandi mercati sudamericani, l’Argentina e il Brasile. Quest’ultimo mostra una media nazionale dei dazi a quota 13,5% – a fronte ad esempio di una media Ue del 5,3% – con una serie di picchi al rialzo: del 35% sull’abbigliamento, del 25% sul resto del tessile e del 16% sugli articoli in pelle, con buona pace degli esportatori italiani che da anni se ne lamentano.
 

Articolo pubblicato a pagina 13 del Sole 24 Ore del 12 settembre 2016
Ultimi commenti
  • Tanacle |

    Forse non è un CASO che i prodotti ITALIANI godono di tasse più elevate come l’abbigliamento che – da qualche anno – ha perso attrattività. Meglio i pantaloni bucati ………

  • Tanacle |

    Forse non è un CASO che i prodotti ITALIANI godono di tasse più elevate come l’abbigliamento che – da qualche anno – ha perso attrattività. Meglio i pantaloni bucati ………

Suggeriti