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cronaca

La mappa del sisma e lo scenario dei fondi per il territorio


I terremoti non uccidono d’estate. Anzi, non uccidevano. Quello di Amatrice, delle sue 69 frazioni appollaiate nei contrafforti del Parco nazionale della Laga e dei monti Sibillini, che ha ridotto in polvere Accumoli e Arquata del Tronto, è il gemello dell’Aquila. Dalla magnitudo (6.3 all’Aquila, 6.0 di Amatrice) all’ora in cui è avvenuto (3.32 del mattino in Abruzzo e 3.36 nel Lazio).

Articoli pubblicato sul Sole 24 Ore del 25 agosto 2016 a pagina 2 e 5


 

Ultimi commenti
  • gatta176 |

    l’UE stanzia i fondi per la messa in sicurezza del territorio e l’Italia e le regioni non li richiedono. perché?????
    forse perché bisogna lavorare troppo per avere dei progetti finanziabili?? o forse perché non c’è un tornaconto personale?
    questa è la vergogna. e poi quando succedono i disastri fanno le raccolte fondi. mi dispiace ma questa volta mi verrebbe voglia di non dare neanche un centesimo. centesimo che poi non si sa mai dove finisce veramente.

  • gatta176 |

    l’UE stanzia i fondi per la messa in sicurezza del territorio e l’Italia e le regioni non li richiedono. perché?????
    forse perché bisogna lavorare troppo per avere dei progetti finanziabili?? o forse perché non c’è un tornaconto personale?
    questa è la vergogna. e poi quando succedono i disastri fanno le raccolte fondi. mi dispiace ma questa volta mi verrebbe voglia di non dare neanche un centesimo. centesimo che poi non si sa mai dove finisce veramente.

  • ginevra |

    possibile che il ministro delle infrastrutture e quello dell’ambiente restano inerti, non sanno che le montagne potrebbero franare, il mare potrebbe erodere?! e pure a scuola si studiano questi fenomeni. le infrastrutture sono logorate, la messa in sicurezza dov’è?! rivedere il piano regolatore, fare un sopralluogo delle abitazioni, molte erano vecchie.. forse costano questi servizi, tanto alla fine siamo sempre noi a provvedere: raccolta fondi, raccolta vestiti.
    mi viene da pensare che se ognuno di noi facesse un elenco di paesini, con i social network da far controllare probabilmente qualcosa si smuove.
    un pensiero, ai paesini che sono stati colpiti dal terremoto.

  • ginevra |

    possibile che il ministro delle infrastrutture e quello dell’ambiente restano inerti, non sanno che le montagne potrebbero franare, il mare potrebbe erodere?! e pure a scuola si studiano questi fenomeni. le infrastrutture sono logorate, la messa in sicurezza dov’è?! rivedere il piano regolatore, fare un sopralluogo delle abitazioni, molte erano vecchie.. forse costano questi servizi, tanto alla fine siamo sempre noi a provvedere: raccolta fondi, raccolta vestiti.
    mi viene da pensare che se ognuno di noi facesse un elenco di paesini, con i social network da far controllare probabilmente qualcosa si smuove.
    un pensiero, ai paesini che sono stati colpiti dal terremoto.

  • Enrica |

    Il problema è tutto politico. Le risorse in Italia devono essere finalizzate alla gestione del territorio in modo strutturale : ambiente , cultura , infrastrutture. Incominciamo con dare l’avvio operativo all’accorpamento dei comuni piccoli (8600 comuni sono una follia) e risparmiamo in giunte comunali, polizie municipalizzate, etc. Che peso può avere un sindaco di un comune di 100 abitanti? Nessuno. Servono competenze e sinergie affinche figure politiche degne di tali incarichi si adoperino per recuperare risorse, pattuire accordi per la messa in sicurezza dei centri , per lo sviluppo , la gestione e la manutenzione del territorio secondo standard di sicurezza governativi (INGV,Protezione Civile , vigili del fuoco etc) che intervengano prima e non a valle di tali tragedie secondo un piano organico.

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