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politica

Elezioni: le sfide per i nuovi sindaci e il nodo dell'autonomia impositiva

 


Per i futuri sindaci si sono ridotti gli spazi di autonomia – cioè la possibilità di decidere come muovere in particolare le entrate per trovare i soldi necessari a questo o quel progetto magari previsto dal patto con gli elettori – ma le responsabilità sono aumentate. Lo strumento migliore per misurare questa situazione è rappresentato come sempre dai numeri dei bilanci. Uno su tutti: il peso delle entrate proprie classiche, cioè i tributi e le tariffe chieste per i servizi, è arrivato quest’anno al livello minimo della storia recente, segnando un 54,5% che si colloca 8,2 punti sotto la situazione solo di due anni fa. La ragione è semplice, e va cercata nel meccanismo con cui i tagli all’Imu e alla Tasi su abitazioni principali e terreni agricoli sono stati gestiti per evitare un buco di bilancio ai Comuni. Per i nuovi sindaci in realtà la gestione delle entrate 2016 è in pratica l’eredità obbligata dell’amministrazione precedente.
Nel primo grafico i “fondamentali” delle città che sono andate al voto (abitanti, famiglie, reddito ecc), nel secondo invece le voci chiave dei bilanci comunali in milioni di euro.

Articoli a pagina 2-3 e 5 del Sole 24 Ore del Lunedì 06 maggio 2016