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tecnologia

Fondi alla banda larga, il Governo sblocca 2,2 miliardi di risorse

Il Governo sblocca le prime risorse per il piano banda ultralarga: sul piatto subito 2,2 miliardi per interventi cantierabili in 6800 comuni da qui al 2020 nelle cosiddette aree bianche, quelle cioè a fallimento di mercato, dove l’operatore privato, senza incentivi, non avrebbe convenienza a investire. «È una autentica novità per il nostro paese», avverte il premier Renzi che annuncia: «Nell’autunno partiranno i primi interventi, l’obiettivo è la copertura totale del Paese». Il piano – ricorda Renzi – «vale 12 miliardi, 5 privati, 7 pubblici», e questi 2,2 miliardi appena sbloccati rappresentano «il primo assegno»: «Per gli operatori di telefonia – conclude il premier – non c’è altro che mettersi in gioco».

I primi 2,2 miliardi di investimenti dedicati alla diffusione della banda larga verranno impiegati per attivare cantieri in 6.800 comuni appartenenti ai cosiddetti cluster C e D, cioè aree definite “a fallimento di mercato” in cui gli operatori privati possono essere spinti a investire solo con un sostegno statale. Il piano del Governo prevede l’impiego di 12 miliardi di investimenti complessivi (7 pubblici e 5 privati) con l’obiettivo di portare almeno il 50% della popolazione italiana a sottoscrivere servizi internet a più di 100 Megabit al secondo. Attualmente la banda larga in grado di fornire un servizio a più di 30 mbps copre solo il 21% delle abitazioni italiane, una percentuale abbondantemente al di sotto della media europea (62%)



Tratto da Il Sole 34 ORE del 08/07/2015, pagina 3