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Economia e legalità: Italia in testa per frodi Ue e controlli

Fatture gonfiate, ricevute per operazioni inesistenti o false dichiarazioni di produzioni agricole. Ma anche ricorso a fornitori fittizi o finte lettere di referenze bancarie per “certificare” il possesso di requisiti finanziari e patrimoniali. Le modalità sono diverse ma l’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere in modo illecito finanziamenti europei o eludere il pagamento dell’Iva e dei diritti doganali.

Nel 2013 sono stati comunicati dal Governo italiano alla Commissione Ue ben 439 casi di frode al bilancio europeo, su un totale complessivo di 1.578 per i 28 Paesi. Per l’Italia si tratta di un importo pari a 80,9 milioni di euro sottratti al bilancio Ue. Per quanto riguarda le irregolarità amministrative il nostro Paese è al sesto posto nell’Unione europea con 658 segnalazioni per un importo totale di 59 milioni.

Tratto da Il Sole 24 Ore, lunedì 06 ottobre 2014 p.2