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cronaca

Perché in Europa i laureati preferiscono vivere in città?

Saranno le opportunità di lavoro, saranno lo stile e la qualità della vita. Fatto sta che i laureati preferiscono vivere in città. In Europa un terzo di chi abita in un contesto urbano è in possesso di un titolo accademico, contro il 24,3% di chi vive in zone periferiche e il 19,5% di chi abita in aree rurali. Lo afferma Eurostat, che ha diffuso i dati relativi al titolo di studio delle persone che vivono in diversi contesti. L’anno è il 2016 e la situazione è questa:

 

 

 

Per ogni Paese sono rappresentati tre punti: il rosso indica la percentuale di chi ha una laurea tra coloro che vivono in città, il blu tra chi abita in periferia, il verde tra chi risiede in campagna. Ovviamente, più un punto è in alto, maggiore è la percentuale di residenti in una determinata area in possesso di una laurea.

 

Come si può facilmente vedere, la tendenza generale registra le percentuali maggiori di laureati tra coloro che vivono all’interno di contesti urbani. Unica eccezione Malta, dove invece la quota maggiore ha scelto di vivere in periferia. Interessanti, invece, i casi di Regno Unito e Belgio. Qui i laureati sono distribuiti in maniera uniforme su tutto il territorio. Mentre Lussemburgo, Romania e Bulgaria sono le realtà che vedono la distanza maggiore tra la quota di residenti in città che sono laureati e quella di chi vive in altri contesti urbani e possiede lo stesso titolo di studio.

 

È l’Italia? Il nostro Paese risente innanzitutto del fatto che la percentuale di laureati è tra le più basse a livello continentale. Sempre secondo dati Eurostat, l’Italia è infatti al penultimo posto in Europa per la quota di cittadini che hanno discusso una tesi. Ed occupa la stessa posizione anche se si guarda alla percentuale di residenti in città che abbiano completato un percorso accademico. Si tratta del 20,7%. Ovvero un romano, o un milanese o un torinese su cinque. Nelle zone periferiche la percentuale scende a circa il 14%, in quelle rurali a poco meno dell’11%. Nel complesso sono meno che nelle altre nazioni europee, ma anche i laureati italiani preferiscono la vita di città.