Il 2024 si è chiuso con un calo del 3% nelle immatricolazioni di auto elettriche (BEV) rispetto all’anno precedente, ma i punti di ricarica sono cresciuti del 37%. Il dato arriva dall’edizione 2025 del Charging report di gridX, azienda che si occupa di fornire a privati ed aziende dati che li guidino nelle loro scelte di transizione energetica.
Una crescita, quella evidenziata nel rapporto, che viene comunque giudicata insufficiente. Questo perché, si legge nel documento, «per raggiungere i propri obiettivi climatici, l’Europa ha bisogno di 8,8 milioni di punti di ricarica entro il 2030». Questo significa che è necessario installarne 1,2 milioni ogni anno e il 2024 ne ha visti solamente 950mila. Come mostra il grafico che apre questo pezzo, dei tredici paesi ai quali il report dedica un focus, il Belgio è quello che ha registrato il maggior incremento infrastrutturale, con una crescita del 73,2% dei punti di ricarica. Seguono Austria (+63,2%) e Danimarca (+55,5%).
L’Italia è al sesto posto, con un aumento del 41,5%, che ha portato il nostro paese ad avere poco più di 58mila punti di ricarica a fine 2024. Si tratta di una colonnina ogni mille abitanti, contro le 2,2 europee. Ancora, solo una su cinque è considerata fast, ovvero ha una velocità di ricarica superiore ai 22kW. Le ultrafast, quelle delle quali c’è bisogno in autostrada, sono il 6% del totale. Le regioni con la maggior incidenza di colonnine sono la Valle d’Aosta e il Trentino Alto Adige, rispettivamente con 5,2 e 3,6 colonnine ogni mille residenti.
Luci ed ombre che si confermano anche guardando al parco auto italiano, cresciuto di appena il 18,9% rispetto al 2023. Peggio ha fatto solo la Norvegia, paese nel quale però è già avvenuto il sorpasso dell’auto elettrica rispetto a quella a motore termico. L’aspetto positivo è che nel nostro paese le vetture a batteria circolanti hanno superato quota 300mila. Interessante, a questo punto, è valutare l’incidenza delle colonnine, ovvero calcolare quante ce ne sono ogni mille veicoli BEV.
L’Italia è al quatro posto tra le nazioni considerate, con 193,6 punti di ricarica ogni mille auto. Meglio fanno solo i Paesi Bassi (308,2), il Belgio (266,7) e la Spagna (214,5). Non si tratta però necessariamente di una buona notizia. Lo si capisce se si incrociano i dati relativi al numero assoluto di auto elettriche di colonnine:
Più un punto è in alto, maggiore è il numero di auto elettriche circolanti nel paese, più è a destra e più sono i punti di ricarica. Le dimensioni rappresentano invece l’incidenza delle colonnine rispetto alle vetture BEV. Il grafico sembra suggerire che la rete di ricarica italiana sia attrezzata per servire un numero di auto più alto dell’attuale. O, il che è lo stesso, che il parco di auto elettriche circolanti in italia sia sottodimensionato rispetto alla rete di ricarica.
Per scrivere questo pezzo è stato utilizzato il modello di AI Claude 3.7 Sonnet per trasferire in un foglio di calcolo i dati contenuti all’interno del report
Per approfondire.
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