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cronaca

Il 40% della popolazione mondiale soffre di patologie neurologiche

Un ampio studio pubblicato il 14 marzo sulla prestigiosa rivista The Lancet Neurology ha evidenziato per la prima volta che 3,4 miliardi di persone in tutto il mondo – cioè il 43% della popolazione mondiale! – convivono con una condizione neurologica, in primis ictus, encefalopatia neonatale (lesione cerebrale), emicrania cronica, demenza, neuropatia diabetica (danno ai nervi), meningite, epilessia, complicazioni neurologiche da parto pretermine, disturbo dello spettro autistico e tumori del sistema nervoso centrale.

Il conteggio globale dei DALY (anni di vita in salute persi a causa della disabilità) attribuiti a queste condizioni è aumentato del 18,2% in trent’anni, tra il 1990 e il 2021. I tassi di decessi standardizzati per età per 100.000 persone attribuiti a queste condizioni sono invece diminuiti del 33,6 % nello stesso periodo, mentre i tassi di DALY standardizzati per età attribuiti a queste condizioni sono diminuiti del 27%. La prevalenza standardizzata per età è rimasta quasi stabile, con una variazione dell’1,5%. In altre parole, rispetto al 1990, il numero assoluto di individui che convivono o muoiono a causa di patologie neurologiche è aumentato, mentre i tassi DALY standardizzati per età sono diminuiti. Ciò significa che gli aumenti in termini assoluti sono principalmente guidati dal cambiamento demografico e dalle persone che vivono più a lungo.

I dati provengono dal Global Burden of Disease, Injuries, and Risk Factor Study (GBD).

Le due novità di questo studio

La prima novità è che questo studio estende le prove precedenti includendo importanti disturbi neurologici e dello sviluppo neurologico che precedentemente non erano stati considerati e aggiungendo conseguenze di condizioni non neurologiche che colpiscono il sistema nervoso, portando il numero totale di condizioni incluse a 37.
I precedenti rapporti GBD sul carico globale, regionale e nazionale dei disturbi neurologici avevano utilizzato i risultati GBD 2019 per quantificare 18 disturbi neurologici o aree geografiche più piccole.
Questo studio ha inoltre stimato la percentuale di disturbi del sistema nervoso che era potenzialmente evitabile eliminando i fattori di rischio noti, anche se sottolinea la scarsità di conoscenze sui fattori di rischio per le condizioni del sistema nervoso.

La seconda novità di questa ricerca è che per la prima volta si stimano gli effetti della riduzione dei fattori di rischio sulla prevalenza di queste patologie. Lo studio ha esaminato infatti 20 fattori di rischio modificabili per condizioni neurologiche potenzialmente prevenibili come ictus, demenza e disabilità intellettiva idiopatica. I principali sono l’elevata pressione sanguigna sistolica e l’inquinamento atmosferico ambientale e domestico, che potrebbero prevenire fino all’84% degli anni persi in salute per ictus. Allo stesso modo, prevenire l’esposizione al piombo potrebbe ridurre il peso della disabilità intellettiva idiopatica del 63%, e ridurre i livelli elevati di glucosio plasmatico a digiuno potrebbe ridurre il peso della demenza del 14%.
Senza dimenticare il fumo, che contribuisce in modo significativo al rischio di ictus, demenza e sclerosi multipla.

Dal 1990 a oggi

La neuropatia diabetica è stata la condizione neurologica in più rapida crescita. Il numero di persone affette da neuropatia diabetica è più che triplicato a livello globale dal 1990, salendo a 206 milioni di casi nel 2021. Questo aumento è in linea con l’aumento mondiale del diabete. Altre condizioni come le complicanze neurologiche del COVID-19 (ad esempio, il deterioramento cognitivo e la sindrome di Guillain-Barré) non esistevano in precedenza e ora rappresentano oltre 23 milioni di casi.

Allo stesso tempo, il carico neurologico e la perdita di salute dovuti ad altre condizioni sono diminuiti del 25% o più dal 1990 a seguito di una migliore prevenzione (compresi i vaccini), cura e ricerca e sviluppo, ad esempio su tetano, rabbia, meningite, difetti del tubo neurale, ictus, neurocisticercosi (un’infezione parassitaria che colpisce il sistema nervoso centrale), encefalite (infiammazione del cervello) ed encefalopatia neonatale (lesione cerebrale).

Le disuguaglianze fra i gruppi sociali

L’articolo include due grafici. Il primo mostra i DALY standardizzati per età per tutte le condizioni con perdita di salute neurologica per regione. Oltre l’80% dei decessi neurologici e delle perdite di salute si verificano nei paesi a basso e medio reddito e l’accesso alle cure varia notevolmente, con i paesi ad alto reddito che possegono fino a 70 volte i professionisti ogni 100.000 persone rispetto ai paesi a basso e medio reddito.

Il secondo grafico mostra la variazione percentuale dal 1990 al 2021 nel complesso e per singole condizioni. I colori vanno dal blu scuro (maggiore diminuzione dei DALY standardizzati per età) al rosso brillante (maggiore aumento). A destra si osserva il rapporto di incidenza femmine-maschi, dove valori superiori a 1 indicano livelli più elevati nelle femmine. I colori vanno dal blu (rapporto femmina-maschio più basso) al rosso (rapporto femmina-maschio più alto). Nel complesso, le condizioni neurologiche causano più disabilità e perdita di salute negli uomini rispetto alle donne, ma ci sono alcune condizioni come l’emicrania o la demenza in cui le donne sono colpite in modo sproporzionato.

Che cosa stiamo facendo

Fino a poco tempo fa, il sistema nervoso non era al centro del discorso sulla salute pubblica globale. Essendo la principale causa di DALY, che colpisce oltre il 40% della popolazione mondiale, la perdita di salute del sistema nervoso dovrebbe essere una priorità di salute pubblica.
All’Assemblea mondiale della sanità del 2022, gli Stati membri hanno adottato il Piano d’azione globale intersettoriale sull’epilessia e altri disturbi neurologici 2022-2031 (IGAP) con l’ambizioso obiettivo di affrontare il problema di lunga data dei disturbi neurologici.
Il Piano d’azione globale intersettoriale 2022-2031 definisce una tabella di marcia per i paesi per migliorare la prevenzione, l’identificazione precoce, il trattamento e la riabilitazione dei disturbi neurologici. Per raggiungere l’equità e l’accesso a cure di qualità, dobbiamo anche investire in maggiori ricerche sui rischi per la salute del cervello, in un migliore supporto per il personale sanitario e in servizi adeguati”, ha affermato Dévora Kestel, Direttore del Dipartimento di salute mentale e uso di sostanze dell’OMS.

 

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