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cronaca

Nelle scuole italiane uno studente su venti è disabile

Sono il 4,1% del totale, in numeri assoluti circa 338mila con un incremento anno su anno del 7%: sono gli studenti disabili che frequentano le scuole italiane. Il dato, aggiornato al 2023, arriva dall’ultima edizione del report Istat “L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità”. Una quota, quella degli studenti disabili, in costante aumento negli ultimi anni, come mostra il grafico che apre questo pezzo.

Il filtro nella parte bassa (in alto a sinistra per chi leggesse da desk) consente di selezionare l’ordine delle scuole. E scoprire così che la percentuale di studenti disabili sale al 5,1% alle primarie e al 5% alle secondarie di primo grado. Alle scuole dell’infanzia è pari al 2,9%, alle vecchie superiori torna a scendere al 3,3%. Come a dire che due quinti degli studenti disabili si limita ad adempiere all’obbligo scolastico. Istat fornisce anche indicazioni rispetto alle problematiche degli studenti disabili. Ecco i dati:

La problematica più frequente è rappresentata dalla disabilità intellettiva che riguarda il 37% degli studenti con disabilità, quota che cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado attestandosi rispettivamente al 41,9% e al 48,3%. Altro tema significativo sono i disturbi dello sviluppo psicologico, che affliggono il 31,8% degli studenti. Un dato che cresce alle scuole dell’infanzia, dove si arriva al 56,8% del totale degli alunni disabili.

Nelle scuole secondarie di primo grado si tocca invece il picco per quanto riguarda i disturbi dell’apprendimento e dell’atttenzione, che riguardano rispettivamente il 25,9 ed il 21,1% degli studenti disabili. Meno frequenti le problematiche relative alla disabilità motoria, che si attestano al 10,5%, con differenze poco rilevanti tra gli ordini scolastici. Istat sottolinea poi come il 39% degli alunni disabili presenti più di una tipologia di disabilità, una condizione più frequente tra gli studenti con disabilità intellettiva che, nel 54% dei casi, vive una condizione di pluridisabilità. Condizioni che incidono sul grado di autonomia degli studenti:

Le problematiche legate all’autonomia riguardano il 28% del totale degli studenti diversamente abili. Più nel dettaglio, il 20,6% degli studenti con disabilità non è autonomo nel comunicare, il 19% non lo è nell’andare in bagno. E questo è il dato generale: alle scuole dell’infanzia le percentuali salgono rispettivamente al 48,9% e al 44,5%.

Fin qui gli studenti con disabilità. Nelle scuole italiane, però, ci sono anche studenti riconosciuti come BES, ovvero che hanno dei Bisogni Educativi Speciali. Ovvero ragazzi e ragazze ai quali, si legge sul sito del ministero dell’Istruzione, «per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta». In questa categoria rientrano, ad esempio, gli studenti dislessici, disgrafici e discalculici, ma anche quelli con disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD).

La percentuale maggiore, pari all’11,96% del totale degli studenti, si registra nelle scuole secondarie di primo grado. Un dato superiore alla media nazionale del 7,86%. Nel ciclo immediatamente successivo, la percentuale scende al 9,76%. Il filtro nella parte bassa del grafico (in basso per chi leggesse da desk) consente di visualizzare la situazione all’interno della propria regione.

Prima di tre puntate dell’inchiesta sulla disabilità nelle scuole

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