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cronaca

Cosa è H2IOSC? Nasce la piattaforma digitale italiana per la condivisione scientifica nelle scienze umane e nel patrimonio culturale

Conoscere la storia di dipinto o un manoscritto antico, compresi i dettagli sui restauri effettuati in passato ma anche lo stato di conservazione. Oppure ripercorrere le tappe fondamentali di formazione della lingua italiana. Il tutto dal Pc attraverso una piattaforma in grado di rendere accessibili e aperte le informazioni sul patrimonio culturale. Si chiama  H2IOSC ed è la piattaforma digitale italiana per la condivisione scientifica nelle scienze umane e nel patrimonio culturale realizzata dal Cnr nell’ambito del progetto ‘Humanities and cultural Heritage Italian Open Science Cloud (H2IOSC)’, partito lo scorso 1° novembre 2022, con durata complessiva di 30 mesi, coordinato dal Cnr e finanziato con oltre 41 milioni di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’obiettivo di H2IOSC, come sottolineano al Cnr, «è quello di creare un ecosistema digitale aperto a studiosi, professionisti e cittadini, in grado di mettere in sinergia e ‘in dialogo’ i nodi delle principali infrastrutture di ricerca nel settore umanistico e delle scienze del patrimonio culturale presenti attualmente in Italia, riconosciute dall’Esfri  (European strategy forum on research infrastructure), promuovendo la condivisione e l’accesso libero ai dati scientifici».

«H2IOSC è un ecosistema digitale avanzato che favorisce la collaborazione, la sinergia tra discipline e il progresso nella ricerca scientifica, – sottolinea Emiliano Degl’Innocenti, coordinatore scientifico del progetto e ricercatore dell’Istituto Opera del vocabolario italiano del Cnr – ottimizzando l’efficienza dei processi e promuovendo l’innovazione attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia. Un’opportunità unica per rafforzare la centralità del sistema italiano della ricerca umanistica e sul patrimonio culturale nel contesto internazionale».

 

I ‘nodi’ italiani delle infrastrutture di ricerca che saranno federati sono: E-RIHS (European Research Infrastructure for Heritage Science) che aggrega, coordina, rende interoperabili e accessibili i migliori laboratori, archivi fisici e digitali e tecnologie all’avanguardia per il patrimonio culturale. Poi  Clarin (Common Language Resources and Technology Infrastructure) dedicata alle risorse e alle tecnologie linguistiche. Inoltre  Operas (Open Scholarly Communication in the European Research Area for Social Sciences and Humanities) tesa al potenziamento delle politiche di open science e open publishing nelle scienze umane e nel patrimonio culturale e Dariah (Digital Research Infrastructure for the Arts and Humanities) un’infrastruttura digitale avanzata per la ricerca umanistica, che fornisce strumenti, supporto e risorse per facilitare la collaborazione, l’accesso ai dati e la condivisione delle conoscenze nelle arti e nelle discipline umanistiche.

«Nell’ambito del progetto di federazione – argomenta Costanza Miliani, coordinatrice del nodo italiano di E-Rihs e direttrice dell’istituto di scienze del patrimonio culturale del Cnr – il nodo italiano dell’infrastruttura di ricerca per le scienze del patrimonio E-Rihs mira a implementare la nuova piattaforma di accesso Digilab basata su un cloud interoperabile per la ricerca data-driven negli studi storico-artistici, archeologici, di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, seguendo i principi Fair dei dati e adottando un approccio di Open Science». Ci sono poi le ricadute positive della federazione delle infrastrutture di ricerca realizzata da H2IOSC, sia per quanto riguarda la conservazione sia  l’interpretazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, per superare – attraverso la creazione di questo ecosistema aperto e accessibile di risorse digitali – «la frammentazione degli strumenti e delle conoscenze nell’ottica della interdisciplinarità della ricerca».

Più in generale H2IOSC «risponde all’esigenza di favorire l’evoluzione dello Spazio Europeo della Ricerca (European Research Area, Era), nato per consolidare la leadership europea in settori strategici come ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico, favorendo la libera circolazione di ricercatori e ricercatrici e allineando le politiche e i programmi nazionali». La rete paneuropea di infrastrutture di ricerca fornisce risorse, servizi e soluzioni basate sulla conoscenza e contribuisce alla realizzazione delle transizioni verde e digitale.

A proposito di dati è una rubrica di Info Data per segnalare novità e nuove policy sui dati sia in ambito pubblico che privato. Se avete segnalazioni scriveteci infodata@ilsole24ore.com

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