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cronaca

Italia, sono stati 378 gli eventi climatici estremi. Ecco le città più colpite

Sono stati 378 gli eventi climatici estremi registrati nel 2023 dall’Osservatorio Città Clima di Legambiente. Un dato in significativo aumento, con un +22% rispetto al 2022. Tra le città maggiormente colpite troviamo Roma, Milano, Fiumicino, Palermo e Prato. La conta dei danni supera gli 11 miliardi di euro solo per le due alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana. Sono invece 31 le vittime complessive per cause riconducibili a tali eventi meteorologici.

 

 

“Italia in grave ritardo nella lotta alla crisi climatica – spiega Legambiente nel suo comunicato – rincorre le emergenze senza una strategia chiara di prevenzione che permetterebbe di risparmiare il 75% delle risorse spese per riparare i danni. Subito l’approvazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e lo stanziamento delle risorse per attuarlo, assenti nella legge di bilancio in via di approvazione”. Il quadro della situazione è del resto preoccupante, si pensi alle alluvioni e alle temperature record del 2023, che registravano già dei significativi picchi da questa estate (noi di Info Data ne avevamo parlato qui). Si pensi poi allo scorso novembre, che come rilevato dal servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus (C3s), è stato il sesto mese consecutivo a registrare temperature record, con una temperatura media globale di 14,22 gradi centigradi, superiore di 0,32°C al record precedente del novembre 2020.  Anche in Italia il 2023 ha fatto registrare temperature eccessive in diverse aree, specialmente nelle città di Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna e Sicilia.

Ma guardando, nello specifico, agli eventi climatici estremi, quali sono le regioni più colpite?

 

Il Nord Italia, con 210 eventi meteorologici estremi, si conferma l’area più colpita della Penisola. È seguita dal Centro (98) e dal Sud (70).  In aumento soprattutto alluvioni ed esondazioni fluviali (+170% rispetto al 2022), le temperature record registrate nelle aree urbane (+150% rispetto ai casi del 2022), le frane da piogge intense (+64%); e poi le mareggiate (+44%), i danni da grandinate (+34,5%), e gli allagamenti (+12,4%). Eventi che hanno segnato un 2023 che ha visto anche l’alta quota in forte sofferenza, con lo zero termico che ha raggiunto quota 5.328 metri sulle Alpi e i ghiacciai in ritirata. A livello regionale, Lombardia ed Emilia-Romagna risultano nel 2023 le regioni più in sofferenza con, rispettivamente, 62 e 59 eventi che hanno provocato danni. Sono seguite dalla Toscana con 44 eventi, dal Lazio (30), Piemonte (27), Veneto (24) e Sicilia (21). C’è da sottolineare che, solo nel mese di luglio, la Lombardia è stata colpita da ben 28 eventi, con due vittime. Tra le province più colpite svetta al primo posto Roma con 25 eventi meteo estremi, seguita da Ravenna con 19, Milano con 17, Varese 12, Bologna e Torino 10.

 

 

“Gli eventi meteo estremi – come dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – stanno aumentando con sempre maggiore frequenza e intensità e a pagarne lo scotto sono i territori e i cittadini. Il Governo Meloni approvi subito il Piano nazionale di adattamento al clima, stanziando anche le relative risorse economiche, che invece continuiamo a spendere per intervenire dopo i disastri, come dimostrano gli 11 miliardi di euro solo per i danni delle due alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana. Il rischio è che l’Italia, senza il Piano e gli adeguati stanziamenti per la prevenzione, assenti anche nella Legge di bilancio in via di approvazione, continui a rincorrere le emergenze. Il Governo dovrebbe invece impegnarsi molto di più, puntando su prevenzione, politiche di adattamento al clima, campagne di sensibilizzazione sulla convivenza con il rischio, per far diventare il nostro Paese dal più esposto al centro del mar Mediterraneo a un esempio per gli altri”

Per approfondire. 

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