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cronaca

Boomers, Millennials, GenZ. Come confrontare (seriamente) le generazioni – Parte 2

Nella puntata precedente ci siamo chiesti se gli atteggiamenti che oggi ci sembrano contraddistinguere una generazione sono un tratto duraturo specifico proprio di quella generazione o riflettono semplicemente una fase della vita. Lo abbiamo fatto utilizzando un modello elaborato in uno studio del Pew Research  che promette di sfatare alcuni miti che oramai ci portiamo dietro come bias.

Per esempio, è vero che ci si sposa sempre meno?

Grazie a questo modello capiamo che in alcuni casi, come ad esempio, la mobilità, quello che sembra un effetto generazionale sembra in realtà essere spiegato da altri fattori, come l’etnia o il livello di istruzione. In altri casi (ad esempio per il matrimonio), vi sono evidenze di un effetto duraturo associato alla propria generazione.

Se considerassimo tutti gli individui in ognuno dei momenti  della vita e facessimo loro assorbire magicamente tutto ciò che è “unico” per essere un Millennial, il modello stima che il 38% di loro si sposerebbe. Al contrario, se infondessimo a tutti “l’essenza” della Silent Generation, il 68% si sposerebbe. I numeri in sé non sono importanti, perché non descrivono una popolazione reale. È invece interessante notare che sono molto diversi l’uno dall’altro. In questo caso, gli intervalli non si sovrappongono affatto tra le generazioni e c’è una chiara tendenza al ribasso del tasso di matrimonio. Quindi la risposta è sì: il tasso di matrimoni più basso tra i Millennial riflette un cambiamento generazionale che non è spiegato dal ciclo di vita (età) o da altre variabili del modello (sesso, etnia, istruzione).

Riguardo alla nostra seconda domanda sulle differenze generazionali nella probabilità di aver cambiato residenza nell’ultimo anno, i dati del Centro di Statistica avevano precedentemente riferito che i Millennial avevano più probabilità di trasferirsi rispetto alle precedenti generazioni di giovani adulti. Tale analisi si basava su un approccio simile che considerava le persone di età compresa tra 25 e 35 anni nel 2016, 2000, 1990, 1981 e 1963 e le identificava come Millennials, Gen Xers, “Late Boomers”, “Early Boomers” e Silents. Utilizzando il set di dati ASEC sopra descritto, i ricercatori di Pew Research hanno riesaminato questo modello, osservando che non ci sono chiare differenze o tendenze tra le generazioni, che suggerisce che le apparenti differenze tra le generazioni siano meglio spiegate da altri fattori nel modello, non dalla generazione di appartenenza.

Per approfondire.

Boomers, Millennials, GenZ. Come confrontare (seriamente) le generazioni – Parte 1

Qualche domanda sulla e alla Generazione Z

Quanti (e dove) sono i Millennials nel mondo?