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politica

Cosa sta accadendo ai redditi in Europa? Una nuova mappa sulla disuguaglianza

Fatta l’Europa, sono stati fatti gli europei? In una chiave prettamente economica, a distanza di tre decenni dal trattato di Maastricht, la risposta appare tutt’altro che scontata. Almeno guardando ai dati Eurostat  sui redditi medi disponibili degli europei. Il divario tra Paesi ricchi e poveri, infatti, sembra crescere (e con una certa costanza). Un esempio? Il reddito medio annuale nel 2021 di una cittadina o cittadino del Lussemburgo è pari a quasi 43 mila euro, nove volte quello di una o un residente rumeno.

Ma cosa ci dicono i dati Eurostat sul potere d’acquisto? Quali Paesi hanno avuto gli aumenti più marcati in termini reddituali negli ultimi dieci anni? Facciamo il quadro della situazione, aiutandoci con due grafici.

Alti e bassi, ma sempre più evidenti

È il Lussemburgo in cima al podio dei redditi medi annuali. Il Granducato, inoltre, è riuscito ad accrescere notevolmente la propria capacità reddituale media. Negli ultimi dieci anni è infatti passato dai 32 mila euro medi annuali del 2011, ai 43 del 2021. Un ottimo risultato, specie se si pensi che la media europea (sempre nel 2021) è di appena 18 mila.

Non si può dire lo stesso per il nostro Paese. L’Italia, del resto, è al di sotto della media europea. Con i suoi 17 mila euro medi annuali (del 2021), è al dodicesimo posto. Inoltre (nota dovuta) negli ultimi dieci anni si è verificata un’appena evidente crescita dei redditi. Nel 2011 il livello medio era poco al di sopra dei 16 mila euro medi annuali, dieci anni dopo la quota è maggiorata di poco più di mille euro.

 

Il potere d’acquisto in Europa

 Il potere d’acquisto è una misura che rende facile la comprensione dello status di un’economia. Questo perché i redditi in un dato Paese potrebbero essere altissimi, ma il costo della vita è magari molto elevato. Sulla base di tale indicatore resta evidente una forte differenza tra i componenti dell’Unione Europea (e non solo). Olanda e Austria fanno da volano (con quasi 25 mila euro ciascuno), mentre, prendendo il vecchio continente in senso puramente geografico, primeggiano indiscussi i Paesi scandinavi insieme alla Svizzera.

Posto che gli ultimi dieci anni siano stati ricolmi di avvenimenti cruciali sul piano economico, sociale e politico (come la crisi del debito sovrano, la Brexit, le dinamiche della pandemia, eccetera), i dati sui redditi europei parlano di un problema di disuguaglianze molto diffuso e a cui bisognerebbe dare la dovuta attenzione. E magari, nei prossimi anni, con le giuste azioni, cercare di rispondere al quesito: “fatta l’Europa, sono stati fatti gli europei?”

 

Per approfondire. 

Nutrizione: la mappa del fabbisogno di cibo del mondo negli ultimi 20 anni

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