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E se tutto dovesse andare per il verso sbagliato? Le mappe dell’Antropocene del futuro #ungraficoeunlibro

“Per poter dire di essere davvero “entrati” nell’Antropocene, l’era in cui l’essere umano con le sue attività è riuscito a incidere in maniera determinante e spesso deleteria sugli equilibri della Terra, è necessario passare dalla sua definizione scientifica a una presa di coscienza collettiva delle sfide che essa ci impone”. Telmo Pievani e Mauro Varotto nell’introduzione del loro libro “Il giro del mondo nell’Antropocene. Una mappa dell’umanità del futuro” edito da Raffaello Cortina  si domandano come muterà il mondo se tutto andasse per il verso sbagliato. La risposta la affidano alle mappe.

I dati del resto li conosciamo bene, e su questo blog li rappresentiamo quasi ogni settimana.  Nel corso dei secoli, i mari si sono alzati di 65 metri. La riduzione delle emissioni di CO2 non sta andando come previsto. Le conferenze sul clima sono fallite una dopo l’altra. Compresa l’ultima Cop27. Il libro racconta a distanza di mille anni, dunque nel 2872, il viaggio intrapreso, sempre per scommessa, da un aristocratico inglese sulle orme di Phileas Fogg nel 1872, protagonista del romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni, pubblicato nel 1873.
Ogni tappa del viaggio, in mongolfiera, in otto puntate è corredata da una serie di mappe dei luoghi attraversati e da una scheda di approfondimento scientifico.

Come grafico abbiamo scelto una dei primi documenti di rilevazione delle temperature di Guy Callendar, l’ingegnere britannico che  fu il primo a collegare le attività dell’uomo al riscaldamento globale. All’epoca, sul finire degli anni Trenta, gli scienziati sapevano già da decenni che l’anidride carbonica poteva ingabbiare il calore e riscaldare la Terra. Callendar non solo misurò l’innalzamento delle temperature medie negli ultimi 50 anni, ma teorizzò che la causa fosse legata al consumo di combustibili fossili che avveniva nelle fabbriche e nei motori dei veicoli. La comunità scientifica da principio reagì non bene. L’ingegnere in fondo era un dilettante, non era uno dei loro. Nonostante la resistenza della Royal Meteorological Society le sue pubblicazioni riscossero un discreto successo anche se con convinsero mai del tutto gli esperti dell’epoca. Una storia molto attuale.

Un grafico e un libro è una nuova rubrica che esce tendenzialmente il venerdì  ma non è detto tutti i venerdì. Come la possiamo definire? Una recensione con didascalia intelligente.  

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