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economia

Il Congresso nazionale del partito comunista, il rallentamento dell’economia cinese e il peggioramento delle relazioni con gli Usa. In un grafico

Domenica 16 ottobre è iniziato e una settimana dopo sabato 22 ottobre si è chiuso il 20° Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese con il Segretario Generale Xi Jinping che ha consolidato il suo potere dopo un decennio alla guida del Paese più popoloso del mondo. Quattro degli attuali sette membri del Comitato permanente del Politburo uscente sono stati esclusi dal nuovo Comitato centrale del Partito comunista cinese: si tratta del premier di Keqiang, di Li Zhanshu, di Han Zheng e di Wang Yang, considerato alla vigilia uno dei possibili candidati a raccogliere la premiership nel nuovo quinquennio. Lo si apprende consultando l’elenco degli oltre 200 membri effettivi del Comitato, eletto oggi dal XX Congresso, postato sull’account Weibo (il Twitter cinese) del Quotidiano del Popolo.

Cosa è successo? Il Partito comunista cinese ha modificato la sua Costituzione, consolidando lo status di Xi come ‘nucleo’ del partito. E’ il risultato dell’approvazione di un emendamento comprensivo dei cosiddetti ‘due stabili” e delle ‘due salvaguardie’. Si tratta di misure, in base al comunicato finale diffuso, volte a cementare lo status centrale di Xi e il ruolo guida del suo pensiero politico all’interno del Pcc.

Il rallentamento dell’economia e il rapporto con gli Usa. 

Chartr ha realizzato l’infografica che apre questo pezzo mettendo in evidenza il rallentamento della crescita del prodotto interno lordo (Pil) espressa in percentuale sul trimestre attraverso una serie storica che parte dal 2000. Tra luglio e settembre l’economia della Cina ha registrato una espansione più robusta del periodo precedente, pur trattandosi di un incremento tra i meno consistenti degli ultimi decenni. La diffusione del dato sul PIL era stato ritardato nei giorni scorsi da Pechino a causa dello svolgimento del 20esimo Congresso nazionale del Partito Comunista alimentando di fatto pessimismo circa lo stato dell’economia cinese. La rielezione del presidente Xi Jinping, alla guida del Partito Comunista, per il terzo mandato, riconferma la linea di lockdown duro. Il grafico sotto è invece un sondaggio di YouGov pubblicato dall’Ocse sulla percezione da parte degli elettori Usa della Cina. Come si vede chiaramente la maggioranza (l’80%) degli americani considerano il gigante rosso un nemico. Anche in Cina la percezione è in linea con il sondaggio. La conferma arriva proprio dal Congresso del partito comunista. In un discorso tenuto al proprio al congresso, il presidente ha offerto una visione piuttosto cupo sul futuro delle relazioni già tese della Cina con gli Stati Uniti. Secondo quanto riferito , le ultime restrizioni del presidente Usa Joe Biden sui semiconduttori hanno colpito duramente la Cina e un importante cambiamento nella visione del paese da parte dell’elettorato statunitense è una testimonianza di come le relazioni si siano fortemente.