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economia

Dopo due anni di pandemia risalgono licenziamenti e dimissioni

Sono stati pubblicati i nuovi dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps.  Nel primo trimestre 2022 i flussi nel mercato del lavoro (assunzioni, trasformazioni, cessazioni) hanno ripreso i livelli prepandemici, compromessi nel biennio 2020-2021 dall’emergenza sanitaria con le connesse chiusure e restrizioni. Ora vediamo tre numeri scelti da infodata per inquadrare meglio il mercato del lavoro.

 

350.345

I  nuovi rapporti di lavoro. Complessivamente, sia le assunzioni (1.865.000) che le cessazioni (1.515.00) hanno superato il livello del 2018-2019 e anche le trasformazioni si sono avvicinate al livello massimo in precedenza registrato nel 2019. Lo sottolinea l’Osservatorio sul precariato dell’Inps. La variazione netta registra un saldo positivo di 350.345 rapporti di lavoro.

99.288

Forte aumento dei licenziamenti. Tra le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato si registra, nel primo trimestre dell’anno, un forte aumento dei licenziamenti di natura economica (99.288) e disciplinari (31.014) rispettivamente pari a +162% e +48% nel confronto annuo. L’Inps ricorda che nel primo trimestre 2021 i licenziamenti economici erano ancora bloccati dalle normative introdotte nel 2020 con la pandemia.

306.710

Aumentano anche le dimissioni. Salgono a 306.710 e registrano un incremento nel primo trimestre 2022 rispetto al corrispondente trimestre del 2021 (+35%) e del 2019 (+29%).

763.000

Cosa è cambiato negli ultimi 12 mesi. Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi e che identifica la variazione annua delle posizioni di lavoro, dopo gli andamenti negativi registrati nei mesi più acuti della prima fase della pandemia, a partire da marzo 2021 ha segnato un continuo recupero, rimarca l’Osservatorio Inps. A marzo 2022 si registra un saldo pari a 763 mila posizioni di lavoro.

Per approfondire.

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