Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
cronaca

Rimanere chiusi in casa per due mesi, con aziende chiuse e aerei a terra ha avuto un impatto sulle emissioni di CO2

Rimanere chiusi in casa per due mesi, con le aziende chiuse, le auto in garage e gli aerei a terra ha avuto un impatto sulle emissioni di gas serra? Ovviamente, sì. Il punto di interesse è che ora è possibile quantificare il fenomeno. Il tutto grazie ad Eurostat, che nei giorni scorsi ha lanciato un nuovo prodotto. Ovvero i dati trimestrali relativi alle emissioni di gas climalteranti a livello europeo.

Beninteso: tutti avrebbero fatto a meno del lockdown e soprattutto del motivo che lo ha provocato. Non c’è nessuna intenzione, qui, di dire che il coronavirus ha fatto anche qualcosa di buono. Non foss’altro per rispetto dei 5,25 milioni di persone morte in tutto il mondo a causa della Covid-19. Che, per inciso, sono quasi quanto gli abitanti della Campania, terza regione italiana per numero di abitanti.

Tornando però ai dati sulle emissioni, Infodata le ha riassunte nell’infografica che apre questo pezzo. Il dato generale, ovviamente positivo, è la tendenza alla riduzione dei gas serra immessi nell’atmosfera che prosegue dal 2010. I picchi ciclici coincidono con il quarto trimestre di un anno e con il primo di quello successivo e sono dovuti in particolar modo alla produzione di energia. Detto altrimenti, al riscaldamento di case, scuole, uffici e aziende.

Se si osserva il secondo trimestre dello scorso anno, poi, si nota un deciso crollo delle emissioni. Quelle legate all’industria e alle costruzioni sono calate del 17,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quelle connesse alla produzione energetica del 20,6%, quelle generate dai trasporti (esclusi quelli privati) addirittura del 56,4%.

I dati, bene precisarlo, fanno riferimento all’intera Unione europea. E sono espressi in tonnellate di CO2 equivalente, un’unità di misura che permette di esprimere l’impatto sul clima di tutti i gas, non solo dell’anidride carbonica, avendo però quest’ultima come riferimento. In pratica, data una quantità X di metano immessa in atmosfera, determina quanta CO2 sarebbe stato necessario emettere per ottenere il medesimo impatto. E in questo modo permette di calcolare le emissioni di gas serra censita dall’istituto europeo di statistica.

Dopo il lockdown, le tonnellate di gas climalteranti sono cresciute, confermando però il trend di riduzione che iniziato da ben prima della pandemia. Una tendenza che occorre confermare, a prescindere dalla pandemia.

Per approfondire.

COP26, gli scenari di McKinsey e trent’anni di emissioni di CO2

Quanta CO2 emette un chilo di carne? E di cioccolato? Scopri l’impatto ambientale della dieta

C’è un cinese, uno svedese e un americano… Chi produce più CO2?