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politica

Gli italiani, la scienza e i dinosauri. Come si misura la conoscenza scientifica?

 

 

In questo articolo ci siamo occupati di come si misura l’istruzione e la dispersione scolastica. Ci sono altri modi per provare a tracciare il contesto in cui ci troviamo. Uno è misurare le abilità reali dietro la facciata del titolo di studio conseguito. Ci prova per esempio OCSE con i test standardizzati PISA (Programme for International Student Assessment), che provano a misurare le abilità di lettura, conto e lingua straniera fra studenti di diverse età in diversi paesi. Un secondo modo sono i sondaggi (ben costruiti, e non  così frequente che lo siano) dove si chiede agli intervistati di rispondere sulla verità o la falsità di un’affermazione. Ci ha provato un recente rapporto di Eurobarometer dal titolo European citizens’ knowledge and attitudes towards science and technology, costruito su 37.103 interviste in tutto il mondo, di cui 1017 in Italia. Ciò che è emerso sulle conoscenze scientifiche degli europei è poco incoraggiante: una persona su tre pensa che l’uomo abbia convissuto con i dinosauri (Italia in testa!), due su dieci non sa che l’ossigeno che respira viene dalle piante, la metà pensa che gli antibiotici servano anche contro i virus (invece servono solo contro i batteri, motivo per cui non possono “uccidere” SARS-CoV2). Due persone su dieci non sanno che anche le Scienze sociali utilizzano metodi statistici matematici e modellistica.

Quando si tratta della conoscenza dei cittadini delle scienze naturali e fisiche, l’82% degli intervistati sa che l’ossigeno che respiriamo proviene dalle piante e il 65% sa che è falso che il cambiamento climatico è per la maggior parte causato da cicli naturali piuttosto che da attività umane. Mentre la maggioranza degli intervistati sa che è falso che gli antibiotici uccidono virus e batteri (55%) e poco meno della metà (47%) afferma che è vero che i metodi utilizzati dalle scienze naturali e dalle scienze sociali sono ugualmente scientifici. Ma soprattutto un europeo su tre non sa che la specie umana si è evoluta da altre specie animali, due su dieci non sanno che i continenti si sono mossi e continueranno a farlo, e il 57% crede che nel mondo siamo già oltre 10 miliardi di persone. Quando si tratta di teorie del complotto, la metà pensa che i virus siano stati prodotti nei laboratori governativi per controllare la nostra libertà e il 44% degli intervistati pensa che la cura per il cancro esista ma sia nascosta al pubblico da interessi commerciali.

 

Un ragazzo su quattro non comprende il significato di un testo

Rispetto invece ai risultati dei test PISA, come raccontavamo tempo fa, Il livello “base “ è il 2, che tuttavia non è raggiunto da un quarto dei ragazzi italiani. Il raggiungimento del livello 2 implica saper riconoscere l’idea principale in un testo, comprendere le relazioni, o costruire il significato all’interno di una parte limitata del testo quando l’informazione non è evidente e il lettore deve compiere delle inferenze di livello inferiore. Il livello 5, è raggiunto dal 5,1% degli studenti italiani e implica compiti riflessivi quelli interpretativi che richiedono una completa e dettagliata comprensione di un testo sto il cui contenuto o forma non è familiare. Per tutti gli aspetti della lettura, i compiti a questo livello richiedono tipicamente il confronto con concetti contrari alle aspettative. Confrontavamo i risultati dell’analisi PISA del 2003 che riguardava i ragazzi che oggi hanno trent’anni, e le cose non andavano molto meglio.

 

I dati che vorremmo

In realtà – lo diciamo subito – non abbiamo dati solidi su quanto il titolo di studio abbia influenzato le opinioni nelle varie fasi della pandemia, o per esempio l’adesione alla campagna vaccinale. Ad agosto 2021 Ipsos, ha condotto un sondaggio per il Corriere su un campione nazionale di mille interviste, che ha osservato che il recalcritrante medio alla campagna vaccinale “vive nel Nord-Est, ha tra i 35 e i 49 anni di età, ha la licenza media, è artigiano o commerciante, inoccupato o disoccupato, e ha una condizione economica bassa”. Si tratta comunque di un primo tentativo (e peraltro ci piacerebbe che i dati grezzi fossero consultabili). In ogni caso un conto è misurare l’adesione fattiva alla campagna, altra cosa sono le opinioni personali in merito. In tempi di Green Pass sono due indicatori da misurare separatamente.

Un ultimo dato importante emerso da questo sondaggio di Eurobarometer è che la televisione è il mezzo preferito per ottenere informazioni sugli sviluppi della scienza e della tecnologia (il 63% degli intervistati la guarda), seguita molto indietro dai social network e dai blog online (29%) e dai giornali online e cartacei (24%).