Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
tecnologia

Quanto è vecchio il parco auto italiano?

In un articolo precedente abbiamo ricordato che secondo i dati Eurostat l’Italia è la nazione europea con il maggior numero di auto per abitante. In questo contesto il nostro paese ha anche un’altra particolarità: un parco veicoli piuttosto anziano all’ultimo conteggio del 2019, e dunque anche con maggiori emissioni inquinanti. Rispetto alle altre grandi nazioni del continente, infatti, un’amplissima fetta di auto italiane ha da 10 a 20 anni. Si tratta in effetti di oltre metà del totale, un valore che ci avvicina alla Spagna ma ben diverso per esempio da Francia e Germania dove le auto nuove sono ben più comuni.

 

Se prendiamo una metrica un po’ diversa, ovvero le auto vecchissime con oltre 20 anni di vita, non troviamo in Italia o in Francia veicoli di questo genere e sono meno del 10% in Germania. Andando verso est però esse diventano una fetta importante del parco auto fino ad arrivare in Polonia dove valgono quasi il 40% del totale.

 

Rovesciando il discorso e cercando invece dove ci sono più auto nuove arriviamo in Irlanda, nazione in cui un po’ meno del 30% dei veicoli passeggeri ha meno di due anni, mentre un altro 20% circa ne ha meno di cinque. Altri luoghi dove si trovano di frequente veicoli nuovi sono Belgio, Danimarca, Austria, Svezia e Olanda, seguite da Francia e Germania.

 

Come sottolinea Eurostat, di recente molti paesi hanno messo in piedi programmi per supportare l’acquisto di auto nuove a basse emissioni rottamando quelle più vecchie, e questo ha certamente avuto un effetto nella composizione dei veicoli.

 

Ancora oggi la quasi totalità delle auto vendute resta di tipo tradizionale, ovvero alimentate da un motore a benzina (la scelta diventata recentemente più comune) o diesel. I veicoli definiti da Eurostat a “energia alternativa”, che comprendono le ibride ma anche auto alimentate a GPL o gas naturale, rappresentano una parte minoritaria del totale ma comunque in importante crescita. In Italia per esempio nel 2019 ne sono state vendute 186mila su un totale di poco meno di 2 milioni di nuovi veicoli.

 

Nel nostro paese come altrove si tratta di un mercato in espansione. In quasi tutte le nazioni censite la fetta di nuovi veicoli a energia alternativa sul totale delle vendite è in aumento, e come in Italia si avvicina o supera il 10% del totale anche in Germania, Irlanda, Olanda e Polonia. La Norvegia fa invece caso a parte, e infatti lì le vendite di auto non a benzina o diesel sono schizzate in alto fino a superare di recente il 40% dei nuovi veicoli.

 

Una delle ragioni di questi aumenti va cercata negli stimoli pubblici all’acquisto di auto a basse emissioni e al periodo in cui tali incentivi sono stati introdotti. Si tratta di programmi che includono cose come detrazioni fiscali, sussidi o privilegi nel traffico come l’accesso a corsie specifiche o parcheggi riservati a questi veicoli.

 

Secondo i dati dell’ACI, nel 2020 circa il 9% di tutte le autovetture era nella categoria “Euro 0”, ovvero di quelle immatricolate più in passato e dunque dagli standard di emissioni inferiori – le più inquinanti, insomma. A salire, le vetture Euro 1 e Euro sono rispettivamente il 2% e l’8%, mentre quelle da Euro 3 a Euro 5 costituiscono poco più di metà del totale. Le auto più recenti aggiornate allo standard Euro 6, immatricolate negli ultimi anni e dunque meno inquinanti, rappresentano invece circa un quarto del parco auto.

 

ACI fornisce anche una disaggregazione più puntuale e aggiornata del tipo di alimentazione delle auto, mostrando che la propulsione non tradizionale rappresenta ancora una parte piuttosto piccola dei veicoli in circolazione. Su 39,7 milioni di autovetture in circolazione, 53mila (lo 0,1%) sono elettriche, ancora meno (40mila) ibride gasolio, mentre il tipo più diffuso è l’ibrido benzina di cui esistono poco più di mezzo di milione di esemplari. Qui, nell’1,3% del totale, si concentra quasi del tutto la nuova generazione di veicoli a propulsione non tradizionale. Questo però vale solo se non consideriamo nel gruppo i motori a benzina e gas o benzina e metano, che comunque in Italia sono relativamente diffusi e insieme valgono circa il 9% del parco auto.

 

Per approfondire

Perché l’Italia è la nazione europea con il maggior numero di auto? (considerati i suoi abitanti)

Auto, scopri l’età del proprietario e il sesso dei veicoli in circolazione

Tutte le auto più vendute negli Stati Uniti in una infografica. La partita Usa-Giappone