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cronaca

Quanti sono i prigionieri politici in Bielorussia?

I nomi e le accuse che sono state rivolte nei loro confronti li ha raccolti lo Human Rights Center Viasna, un’organizzazione che da 25 anni fornisce supporto economico e legale ai prigionieri politici bielorussi e alle loro famiglie. Stando alle informazioni che hanno raccolto e reso disponibili online, sono 685 gli oppositori del regime di Alexander Lukashenko rinchiusi nelle carceri di Minsk.

Infodata ha utilizzato queste informazioni per costruire il grafico che apre questo pezzo. Ogni gruppo di punti rappresenta le persone arrestate nel corso di un mese. Da sinistra a destra ci si muove dal 2019 al 2021, dall’altro verso il basso si va da gennaio a dicembre. Più un punto è grande, maggiore è il numero di reati contestati ai soggetti incarcerati. I punti in rosso rappresentano prigionieri di sesso femminile, quelli in bianco di sesso maschile.

Come si può notare, il numero degli arresti comincia a crescere nell’agosto del 2020, quando Lukashenko ottenne un sesto mandato presidenziale grazie ad una contestata vittoria in elezioni che l’allora segretario di Stato americano Mike Pompeo definì «non libere, né giuste». La leader dell’opposizione Sviatlana Tsikhanouskaya, candidatasi al posto del marito Sergei Tikhanovsky arrestato due giorni dopo aver annunciato la decisione di correre per la presidenza, sostenne di avere ottenuto tra il 60 ed il 70% dei consensi.

Anche il Parlamento europeo diffuse una dichiarazione in cui affermava di non riconoscere la legittimità dell’elezione di Lukashenko, il quale però il 23 settembre si insediò alla presidenza inaugurando il suo sesto mandato. Nel frattempo le piazze di Minsk si riempivano di persone che manifestavano contro l’uomo che governa la Bielorussia ininterrottamente dal 1994, sventolando il tricolore bianco, rosso e bianco. Un riferimento alla Repubblica popolare bielorussa, che si dichiarò indipendente dalla Russia dopo la rivoluzione leninista del 1917, salvo essere occupata dopo pochi mesi dalle truppe tedesche impegnate nella Prima guerra mondiale.

Tornando al presente, gli arresti degli oppositori politici del regime sono continuati nei mesi successivi e proseguono tuttora. Il secondo evento evidenziato sull’infografica ricorda un altro momento in cui la Bielorussia è tornata ad occupare le prime pagine dei giornali. Ovvero il dirottamento, nel maggio scorso, di un volo partito da Atene e diretto a Vilnius, ma costretto ad atterrare a Minsk. Ufficialmente perché Hamas avrebbe segnalato di aver caricato una bomba sull’aereo, questa la versione delle autorità bielorusse, in realtà perché a bordo c’era il giornalista Roman Protasevich, un oppositore del regime.

Il suo nome non rientra nella lista dei 685 perché, dopo essere apparso in televisione ad inizio giugno per ammettere i propri crimini in quella che molti definiscono come una confessione estorta, è stato posto agli arresti domiciliari. Gli altri, invece, restano in carcere. Per conoscerne i nomi, e le accuse rivolte nei loro confronti, basta cliccare su ciascuno dei punti presenti sull’infografica: apparirà un pop up che mostrerà il nome di ciascuna delle persone che si oppongono al regime che governa la Bielorussia da quasi trent’anni.