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Green Deal, a che punto è l’Europa col dimezzamento delle emissioni? Un grafico per scoprirlo

Green Deal, a che punto è l’Europa col dimezzamento delle emissioni. Un grafico per scoprirlo
L’Unione Europea ha alzato l’asticella della sua ambizione: ridurre del 55 per cento le emissioni di gas serra. I dati Eurostat aiutano a misurare la distanza da questo traguardo, fissato per il 2030 dal Green Deal, l’impegno europeo per portare a zero l’impatto ambientale del continente. L’istituto comunitario di statistica mette a disposizione un indicatore che, con riferimento alle emissioni del 1990 (misurate in tonnellate di Co2 equivalente procapite) permette di calcolarne la variazione di anno in anno. Un modo per monitorare l’impatto delle politiche di contrasto al cambiamento climatico, in accordo con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainability development goal) delle Nazioni Unite recepiti dall’Ue.

 

Rispetto a trent’anni fa, l’Ue produce un circa quarto di gas serra in meno. Ma se nell’insieme i Ventisette disperdono meno inquinanti responsabili del riscaldamento globale, solo metà dei paesi membri li hanno ridotti di una quota superiore ai ventisei punti percentuali.
In alcune nazioni le emissioni non sono calate rispetto all’anno di riferimento. È il caso di Cipro, che ha prodotto il 56 per cento di gas serra in più rispetto al 1990. Maglia nera anche per Spagna, Austria e Slovenia che si attestano su valori superiori rispetto all’inizio della rilevazione. Il grafico a barre di calore è una panoramica a volo radente dei paesi che hanno ridotto o aumentato le tonnellate di Co2 equivalente negli anni in esame. Si tratta di un’unità di misura che permette di “pesare” gli effetti di diversi gas inquinanti in rapporto con quelli dell’anidride carbonica, così da avere una misura omogenea per confrontarli:

 

 

Alcuni paesi hanno tagliato più di altri. Il Belgio è sulla buona strada, con una sforbiciata agli inquinanti di 42 punti nel 2019. Secondo Eurostat, il primato nella riduzione delle emissioni va alla Romania, che dal 1990 ha eliminato il 65,2 per cento delle tonnellate procapite di gas serra. Anche Lituania ed Estonia si attestano su valori analoghi.

 

 

La decrescita dell’Italia segue il trend delle nazioni europee più industrializzate, con una riduzione intorno al 25 per cento. Un dato simile a quello della Francia, paese che ha ridotto gli inquinanti procapite in modo più costante. I valori dall’Italia sono infatti aumentati negli anni successivi al 1990 per poi diminuire durante i primi dieci anni del Duemila.
Tra i paesi a più alta vocazione industriale, la Germania ha fatto registrare il risultato migliore. Nello stesso periodo, le emissioni della Spagna sono solo aumentate, distanziando la penisola iberica dagli obiettivi del Green deal.