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tecnologia

La lezione procedurale di No Man’s Sky #PlayThinkTalk

Diciotto miliardi di miliardi di pianeti, uno diverso dall’altro, dotati di flora e fauna, esplorabili a piedi o in cielo su una navicella spaziale. Trilioni di stelle generate non a mano ma da un algoritmo in grado di istruire il processore su come disegnarli e farli vivere. Ecco, quando è uscito nel 2016 No Man’s Sky non ci credeva nessuno. Immaginate un Big Bang dove le istruzioni per lanciare i dadi sono state fornite da Hello Games una piccola casa di sviluppo con una squadra di non più di 20 programmatori. E infatti il gioco al debutto fu un mezzo flop.

. In questa puntata di #PlayThinkTalk con Andrea Pontiggia parliamo di giochi imperfetti ma perfettibili, di una industria come quella del videogioco in perenne ricerca di un equilibrio sostenibile e dell’eredità finanziaria di un gioco come quello di Hello Games. Buon divertimento.

 

Per chi vuole sapere tutta la storia… Il titolo era martoriato da bug e difetti di funzionamento. Subito le proteste dei giocatori. E le critiche della stampa specializzata. Metacritic che raccoglie, aggrega e indicizza recensioni pubblicò come voto 71 (su 100) che non è una bocciatura ma neppure un inno alla gioia. Parlando con gli sviluppatori proprio nel corso di un E3 a Los Angeles era però chiaro che neanche loro avevano ben chiaro cosa fosse davvero No Man’s Sky. Il gioco era ambizioso e inquietante. Non era come gli altri, non aveva una storia chiara. Scendi dall’astronave, esplori il pianeta, cerchi le risorse per sopravvivere, cataloghi flora e fauna e poi riparti. Fin dall’inizio sembrava nascondere enormi verità, legate in modo indissolubile alla sua sintetica natura procedurale. Per finire No Man’s Sky ci volevano almeno quaranta ore, che potevano diventare sessanta, ottanta o più di cento. Soprendentemente, viste le premesse, Il gioco non è imploso. Non è finito in un buco nero come spesso accade. Sviluppatori e publisher ci hanno creduto e hanno continuato a lavorare agli aggiornamenti, correggendo, migliorando e cambiando gameplay e design del gioco. Una settimana fa, cinque anni dopo, Hello Games ha annunciato il rilascio dell’aggiornamento 3.5 di No Man’s Sky, chiamato Prisms Update, che migliora enormemente la grafica di gioco, aggiungendo nuovi effetti e arricchendo i pianeti di dettagli. Lo trovate a meno di 20 euro per pc o console. Il gioco non è finito. Ed è là dentro, in quell’Universo procedurale, che oggi l’industria del gaming sta cercando un lugo di vita sostenibile.