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Finanza, come sono andati nell’anno della pandemia i conti di Big Pharma?

Ora che è sempre più viva una luce oltre le macerie della pandemia, appare lecito tirare le somme sugli indicatori delle industrie – e sui bilanci 2020 che, a poco a poco, vengono resi pubblici.

Come si misurano le aziende del mercato healthcare nell’anno della pandemia? Quali fondamentali scegliere per l’era post-Covid? Televisioni e giornali finanziari si sono concentrati sui conti delle Big Pharma, nello specifico delle aziende coinvolte nella corsa al vaccino: Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Johnson & Johnson. Ma oltre a questi grandi conglomerati c’è un sottobosco dell’industria che, come scopriremo, ha avuto ben altri numeri

 

Per cercare di fare il punto su quali settori sono rimasti al palo e su chi  invece abbia cavalcato l’onda dell’annus horribilis ci siamo affidati a un campione di 485 società con bilancio di esercizio/consolidato redatto al 31.12.2020 presente nel dataset Aida BvD.

Le maggiori aziende Healthcare per ricavi

I bilanci del 2020 attualmente disponibili (e resi pubblici) dalla platea degli operatori aventi un Ateco –  riconducibile al settore healthcare, non sono ancora una percentuale estesa rispetto al numero complessivo di aziende appartenenti all’industria – ad oggi si possono rintracciare 485 società con bilanci aggiornati. Tuttavia, anche con questo ridotto numero di bilanci, è possibili effettuare un’analisi in merito all’attualità dell’industria e al confronto con i risultati degli anni precedenti.

Difatti, se si dovessero utilizzare le 485 società con bilanci aggiornati come campione del settore, si potrebbe in prima battuta evidenziare un’ascesa nel settore, in termini di ricavi delle vendite, da parte di Comifar Distribuzione  – azienda impegnata nella filiera healthcare nella fase della distribuzione dei farmaci. La segue Unico ., anch’essa attiva nella distribuzione, e la Eli Lilly che i farmaci, invece, li produce. Distaccata dal podio dei ricavi 2020, contro ogni aspettativa, si trova la Wyeth Lederle . del gruppo Pfizer – che non ha bisogno di presentazioni.

 

Bisogna tuttavia ammettere che alcuni dei colossi del farmaco non rientrano in questo campione di analisi (esposto nel primo bubble chart) per via della mancata pubblicazione del bilancio 2020. Si pensi ad esempio alla Menarini, reduce da 3,6 mld di ricavi nel 2019.

Come va la produzione?

Gli indicatori della produttività richiamano le classifiche dei ricavi. Primeggia indiscussa la Comifar Distribuzione con un 2,2 mld di valore della produzione. La segue con qualche lunghezza la Unico con 1,1  mld e la Eli Lilly con un timido – si fa per dire – 0,7 mld del 2020. Qui appare dovuta una nota proprio per la Eli Lilly, in chiara posizione di ascesa. Sì, perché in termini di produzione, là dove sul podio la Comifar e la Unico abbiano incrementato di poco o niente (rispettivamente, la prima di circa 30 mln e la seconda ha persino prodotto meno rispetto al 2019), la Eli Lilly ha aumentato la sua produzione di circa 70 mln. Ma, in generale, non appare un grande avanzamento in un momento in cui le grandi aziende Healthcare italiane siano state chiamate alle armi per fronteggiare la peggiore crisi sanitaria degli ultimi cento anni.

Basterebbero questi valori a richiamare un andamento poco reattivo al fattore emergenziale. Questo è ancor più evidente con i dati aggregati della produzione sul campione delle 485 aziende oggetto di studio. A fronte dell’incremento costante che ha avuto luogo dal 2016 al 2018, c’è stato un 2019 sottotono. Nel 2020 gli animi sono stati più vivaci e si è prodotto circa 600 mln di incremento rispetto al 2019, ma questo non è stato neppure sufficiente a riequilibrare i valori del 2018.

 

E per quanto riguarda gli utili? …Segue

Data Analysis ospita interventi di  ricercatori e docenti universitari e analisi di data journalist ed esperti su working paper, articoli scientifici e studi che parlano in modo più o meno diretto alla società e alle politiche data-driven. 

 

Autore: Enrico Calabrese: market Intelligence Analyst per PricewaterhouseCoopers (PwC Italy), studia le industrie nella loro evoluzione, cercando di cogliere con le sue analisi le criticità sistemiche assieme alle opportunità dei mercati.

Appassionato di data journalism, letteratura, musica e politica. Di provenienza Salentina, attualmente vive a Milano.