Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
economia

Come è andato il 2020 per le imprese? #numberoftheday

Istat a inizio mese a cominciato a pubblicare i conti economici relativi al 2020 per mettere ancora più a fuoco quanto è accaduto nell’anno dell’inizio della pandemia. Qui invece trovate l’edizione 2021 del rapporto sulla competitività dei settori produttivi.  Come Info Data sceglieremo ogni settimana alcuni numeri che ci sembrano significativi per misurare e sintetizzare quanto è accaduto lo scorso anno. In questo post partiamo dalle famiglie, qui sotto invece parliamo delle imprese.

-11%

Il calo del valore aggiunto. In Italia, a causa del Covid-19, il valore aggiunto è diminuito nel 2020 dell’11,1% nell’industria in senso stretto, dell’8,1% nei servizi, del 6,3% nelle costruzioni e del 6,0% nell’agricoltura. La caduta più marcata si sia registrata nei comparti di commercio, trasporti, alberghi e ristorazione (-16%); attività artistiche, di intrattenimento e divertimento, di riparazione di beni per la casa (-14,6%); attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrative e servizi di supporto alle imprese (-10,4%). Tra i settori manifatturieri, il comparto del tessile, abbigliamento e calzature ha subito il crollo più grave (-23%), seguito dai macchinari e mezzi di trasporto (-15%). Gli alimentari e il farmaceutico sono stati gli unici settori a registrare incrementi di valore aggiunto (+2 e +3,5% rispettivamente).

-45%

Quasi metà delle imprese è strutturalmente a rischio. Il 45% sono imprese sono esposte a una crisi esogena, subirebbero conseguenze tali da metterne a repentaglio l’operatività”. Queste imprese sono “numerose” nei settori a basso contenuto tecnologico e di conoscenza. All’opposto, “solo l’11% risulta solido”.

-9,7%

Le esportazioni italiane tengono. Nel 2020 le esportazioni italiane si sono ridotte del 9,7% in valore, una caduta molto meno ampia di quella del 2009 (-20,9%); la flessione è stata meno accentuata per i beni esportati in Germania e Stati uniti (-4,8 e -6,7%), più marcata per quelli destinati alla Francia (-11,7%). Le imprese italiane hanno potuto difendere la propria posizione sui mercati internazionali grazie a una presenza su mercati più dinamici (effetto struttura geografica) e a fattori di prezzo e di qualità (effetto competitività).

Qui sotto le infografiche riassuntive di Istat