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politica

Joe Biden, il Texas e i sondaggi (che sembrano non prenderci più)

E quindi, alla fine, ha vinto Joe Biden. O meglio, i conteggi ultimati mentre scriviamo lo indicano come il presidente eletto. Il New York Times gli accredita 279 grandi elettori, contro i 214 di Donald Trump. Ne restano da assegnare altri 45, tra i quali ci sono i 15 del North Carolina, dove però saranno conteggiate tutte le schede che arriveranno via posta entro il 12 novembre. Ma insomma, i giochi sembrano fatti.

Dopo aver raccontato per settimane la campagna elettorale americana utilizzando tre modelli predittivi, quello di FiveThirtyEight.com, quello dell’Economist e quello del giovane studente Jack Kersting, è giunto il momento di andare a verificare se questi modelli hanno funzionato. La risposta breve è non del tutto ed è riassunta in questa mappa. Quella lunga segue subito dopo.

Ora, tutti e tre i modelli davano vincente Biden e su questo non dovrebbero e

sserci errori. Se però si guarda alle previsioni in termini di grandi elettori, il discorso cambia. Si consideri il risultato di Trump: FiveThirtyEight.com gliene assegnava 190, l’Economist 182, Kersting 187. In realtà, il presidente uscente ha fatto meglio, arrivando come detto a 214 (con la possibilità di arrivare a 229 se vincesse in North Carolina dove ha 75mila voti di vantaggio).

Il candidato repubblicano, insomma, ha ottenuto risultati migliori di quelli previsti. Su questo pesa, in particolare, la vittoria in Florida, che tutti e tre i modelli assegnavano a Biden. Ma è su quanto accaduto in Texas che Infodata vuole richiamare l’attenzione del lettore. Si tratta di quello che viene indicato come lo stato repubblicano per antonomasia. E del resto qui l’ultima vittoria democratica alle presidenziali risale al 1976, quando Jimmy Carter sconfisse il repubblicano Gerald Ford ed entrò alla Casa Bianca.

Eppure in questa occasione veniva indicato come uno stato contendibile. Ovvero dove i democratici avrebbero potuto sperare di vincere, mettendo una pietra tombale su ogni speranza repubblicana. Di nuovo, FiveThirtyEight.com dava due punti e mezzo di distacco in favore di Trump, l’Economist 2,2, Kersting 1,7. In realtà il presidente uscente ha vinto con 5,5 punti di vantaggio. Un distacco in un elezione considerata incerta sul quale qualunque politico metterebbe la firma.

Il problema, tornando ai sondaggi, è che il Texas è immenso. Con i suoi 696mila chilometri quadrati di superficie è grande più di volte l’Italia, ma ha una popolazione che è circa la metà, pari a 28 milioni di persone. Nelle sue 254 contee si trovano grandi città come la capitale Austin, Houston, Dallas, San Antonio. E poi ci sono contee come quella di Sherman, poco più di 3mila abitanti al confine con l’Oklahoma.

Il punto, guardando alla mappa, è che le grandi città si trovano in quelle contee colorate di blu, dove il candidato democratico ha ottenuto più voti dello sfidante repubblicano, nonché presidente uscente. Esiste, negli Stati Uniti, una polarizzazione tra i centri abitati e le zone più rurali per cui le prime sono più vicine agli ambienti liberal, mentre le seconde sono decisamente più conservatrici. Vale anche, ad esempio, in Pennsylvania, dove però il voto nelle grandi città è bastato a Biden per vincere. Cosí come in Michigan e Wisconsin, altri stati andati ai democratici. O in quella Florida dove ha trionfato Trump.

E quindi potrà esserci un problema di shy voters, ovvero di elettori di Trump che mentono ai sondaggisti, dicendo che avrebbero votato Biden. Ma probabilmente una delle difficoltà maggiori consiste proprio nel costruire un campione davvero rappresentativo della società sulla base del quale effettuare i sondaggi. Il rischio, insomma, è quello di sovrastimare il risultato democratico quanto più ci si concentra sui grossi centri abitati.

Per questo Infodata ha scelto di prendere in considerazione più di un modello. E per questo ha ricordato, quando i modelli indicavano tra il 10 e il 15% le possibilità di vittoria di Trump, che si trattava di probabilità più alte di quelle di vincere il primo premio della lotteria. Che, insomma, il presidente uscente avrebbe comunque potuto farcela. Poi, alla fine, ha vinto Biden. Ma certamente non con quel largo margine che molti, appunto guardando i sondaggi, si aspettavano.

Info Data ha seguito le elezioni americane. Le altre “puntate” le trovate qui

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