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politica

Tre numeri per spiegare (in breve) il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari

Con il referendum del 20 e 21 settembre gli italiani saranno chiamati ad esprimersi sulla modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione, al secolo sul taglio dei parlamentari.

In vista di questa consultazione, Infodata ha scelto di affrontare il tema in coerenza con la propria linea editoriale. Ovvero, guardando i numeri. Eccoli:

36,51%

Questa la percentuale di riduzione dei componenti dei due rami del Parlamento italiano. Nello specifico, gli eletti alla Camera dei Deputati passerebbero dagli attuali 630 a 400, mentre al Senato scenderebbero da 315 a 200, quota cui bisognerebbe comunque aggiungere i 5 senatori a vita.

153.685

Sono i cittadini che ogni deputato rappresenterebbe in media, neonati compresi. Per quanto riguarda il Senato, ogni eletto a Palazzo Madama rappresenterebbe 301.223 persone.

0,01%

Il risparmio annuo per le casse dello Stato considerando una minore spesa di 81,6 milioni di euro l’anno per le indennità di carica non più dovute e una spesa complessiva di 662 miliardi così come prevista dalla legge di Bilancio per il 2020.

Ultimi commenti
  • Paolo Marraffa |

    Il problema non è la quantità ma la qualità dei nostri rappresentanti politici. Il numero non influisce sul risultato, meno teste che decidono renderà apparentemente meno democratico il potere legislativo, alla fine sono sempre pochi che prendono le decisioni, siamo in una specie di oligopolio tecnocrate e burocrate che finge di essere un sistema democratico. La spesa pubblica è di miliardi di € e la spesa dei parlamentari in bilancio rispetto al totale complessivo è minima. Il nostro non è un problema di costi della politica ma di democrazia e di cultura.

  • Paolo Marraffa |

    Il problema non è la quantità ma la qualità dei nostri rappresentanti politici. Il numero non influisce sul risultato, meno teste che decidono renderà apparentemente meno democratico il potere legislativo, alla fine sono sempre pochi che prendono le decisioni, siamo in una specie di oligopolio tecnocrate e burocrate che finge di essere un sistema democratico. La spesa pubblica è di miliardi di € e la spesa dei parlamentari in bilancio rispetto al totale complessivo è minima. Il nostro è un problema di democrazia e di cultura e non di costi della politica.

  • Anna Bruna Cherchi |

    Bisogna ridurre i salari di tutti i politici se si vuole salvare la nazione, affinché lavorino anche per gli interessi dei cittadini e non solo per i propri!

  • Anna Bruna Cherchi |

    Il risparmio è quasi invisibile, bisogna ridurre i compensi per trovare i veri politici che seguano gli interessi dei cittadini e non solo i propri. I paesi del nord l’hanno capito da un po’ e funzionano meglio

  • Carbone Ferdinando |

    Bisognerebbe capire quanti dei 153685 cittadini si sono sentiti rappresentati degnamente da ogni deputato.
    Visti i risultati ritengo che vadano diminuiti.
    È la somma che fa il total.
    La legge Fornero ha dato la possibilita’ alle aziende di licenziare per cali di fatturato nonostante i bilanci siano attivi. Non capisco perche’ ogni volta che tocca ai politici diventa un problema.

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