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Quanto potrebbe diffondersi l’epidemia di Covid in Africa?

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L’Italia non è più il centro mondiale dell’epidemia di COVID-19, com’è stato per diverse settimane, e ora il primato spetta a nazioni americane come Stati Uniti, Brasile, Messico, o ad altre come l’India. Sappiamo però poco dell’Africa, con i suoi 1,3 miliardi di abitanti: cosa possiamo aspettarci da quel continente? Per capirlo la fondazione Surgo ha messo in piedi il progetto Precision for Covid, costruendo un indice di vulnerabilità alla malattia (CCVI, COVID-19 Community Vulnerability Index) per tantissime comunità africane – con particolare attenzione a quelle più a rischio. Il suo scopo, sottolinea la fondazione, è aiutare governi, ONG, ricercatori e altri soggetti del settore privato a sviluppare risposte basate sui dati nonché risposte di precisione per supportare appunto i soggetti più vulnerabili.

L’indice CCVI copre 751 regioni in 48 nazioni diverse, ed è fatto a strati – come una torta – da sette elementi ciascuno in grado di rendere una comunità più o meno problematica. Fattori come la vulnerabilità socio-economica dovuta a bassa istruzione, povertà, disoccupazione; la densità di popolazione, che favorisce il contagio; l’accesso a servizi abitativi o di trasporto; la presenza di altre malattie (infettive o meno); lo stato del sistema sanitario; la stabilità civile e politica; e infine quante sono le persone anziane, che più di tutte soffrono le conseguenze peggiori di questa malattia.
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