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economia

Coronavirus e divieto di allontanarsi dal Comune di residenza: quanto spazio hanno a disposizione gli italiani?

Divieto di allontanamento dal territorio del Comune di residenza, fatte salve comprovate esigenze lavorative. Una formula cui gli italiani si stanno abituando in questi giorni: è una delle misure introdotte dal governo nel tentativo di contenere l’epidemia legata al Covid-19. Ma quanto spazio ha a disposizione ciascun italiano all’interno del proprio Comune di residenza? Per rispondere a questa domanda, Infodata si è affidata ad Istat, che pubblica i dati relativi alla popolazione residente e alla superficie di ogni comune.

Beninteso, in questo momento è l’ultimo dei problemi. E l’invito resta quello di rimanere in casa, il modo più efficace di contrastare la diffusione del nuovo coronavirus. Nel tentativo, e nella speranza, di alleggerire un po’ il pensiero in questi giorni complicati per tutti, Infodata ha deciso però di rispondere a questa domanda. E la risposta è questa:

Ad ogni modo, la risposta è questa:

In arancione, sulla mappa, sono rappresentati i territori che presentano un valore inferiore alla media nazionale pari a 5.002,3 metri quadrati. Quelli in azzurro sono invece i comuni nei quali la superficie a disposizione è superiore alla media nazionale.

 Questa mappa altro non è che una rappresentazione della densità abitativa nei comuni italiani. La quale, ovviamente, è maggiore nelle grandi città. Sulla mappa si riconoscono infatti la zona di Torino, Roma e Napoli colorate in arancione. Così come Perugia, Cagliari e Palermo. Ancora, la fascia pedemontana che unisce Milano a Venezia, la linea dell’A4 che attraversa l’Emilia Romagna e la riviera marchigiana e le province di Firenze, Prato e Pistoia in Toscana.

 Scendendo nel dettaglio comunale, la realtà i cui cittadini hanno meno spazio a disposizione è Casavatore, nel napoletano: 18mila persone in appena 1,5 chilometri quadrati. Il che significa che ogni abitante può occupare poco meno di 82 metri quadrati, più o meno quanto un trilocale. Anche Napoli, con quasi un milione di abitanti in 118 chilometri quadrati, si trova nelle parti basse della classifica. Ogni partenopeo può infatti “rivendicare” 124 metri quadrati della propria città.

 I Comuni che offrono invece più spazio ai propri residenti si trovano sulle Alpi. Il record spetta a Briga Alta, a 1.310 metri d’altezza nel cuneese: 40 abitanti per un territorio che supera i 52 chilometri quadrati. Ogni residente ha quindi a disposizione qualcosa come 1,3 milioni di metri quadri. Una superficie pari a quella del comune di Maslianico, nel comasco, dove però vivono più di 3mila persone.

 Seguono Rhêmes-Notre-Dame, in Valle d’Aosta, i cui abitanti possono muoversi ciascuno su una superficie che supera il milione di metri quadrati, e Argentera, ancora in provincia di Cuneo, dove ogni residente ha a disposizione 990mila metri quadrati. Ovviamente, questa è accademia. Come detto, un tentativo di alleggerire le difficoltà legate all’isolamento necessario per contenere l’epidemia di nuovo coronavirus. L’invito resta quello di adeguarsi alle disposizione di legge, limitando le uscite solo alle questioni strettamente necessarie, il modo più efficace per contrastare quella che da qualche giorno è stata dichiarata pandemia dall’Organizzazione mondiale della sanità. Per passeggiare negli spazi a disposizione nel proprio comune, così come nel resto d’Italia, ci sarà tempo in un futuro che anche Infodata si augura il più vicino possibile.

Ultimi commenti
  • Dello jacono Paolo |

    Io mi sono allontanato da casa 300/350 metri mi e’ stata inflitta una multa di 280 €….comuni di Collesalvetti…..ma è possibile ?/!//??!/?

  • CATIA CARDUCCI |

    Pur comprendendo la necessità di misure restrittive farei presente che non tutti i Comuni sono uguali. In quello dove abito io in pratica non ci sono negozi e quindi fare la spesa è un problema pressoché insormontabile. Se uno abita in città può fare tranquillamente molti più chilometri di quelli che farei io per andare a comprare la carta igienica nel paese immediatamente limitrofo.

  • Anna |

    Se uno si è trasferito in un altra città pocco prima che quest ultima sia dichiarata zona rossa è gli uffici dell anagrafe sono stati chiusi , quindi imposizione fare la residenza.. e per motivi lavorativi è obbligato a spostrsi fuori città, come può dimostre che lui abita in quella citta anche se non è ancora residente,al blocco della polizia? Grazie

  • Bruno |

    In nessna parte del decreto del Presidente del Consiglio del 9 marzo scorso, attualmente vigente, viene menzionato il comune di residenza.
    Perché continuate a diffondere notizie scorrette e fuorvianti (nonché pericolose).
    È fatto divieto di uscire in ogni caso, a prescindere che ci si muova nel comune di residenza o in altri, con la deroga che vale esclusivamente per i motivi elencati nel decreto.
    Se uno di questi motivi è effettivamente valido e vero, il comune di residenza non c’entra alcunché.

  • Carlo |

    Aiutateci, a Casavatore siamo completamente abbandonati. Invisibili agli occhi di tutti, negli ultimi 10 anni abbiamo visto 5 commissari prefettizi subentrare al comune. Siamo a più del 90% di cementificazione e continuano a costruire condomini residenziali sotto i nostri occhi.

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