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cronaca

Dove vanno a finire le armi prodotte nel mondo? I numeri del mercato della guerra

Quanto è importante l’export delle armi per l’Italia? Nel 2018 il primo paese per l’export italiano nel settore della difesa è stato il Qatar (un miliardo e 923 milioni), il secondo il Pakistan (682,9 milioni), poi la Turchia (362,3 milioni). Come scritto qui sul Sole 24 Ore.com stando alla relazione del governo al Parlamento sull’export di armi in base alla legge 185 del 1990, la Turchia è stata il terzo paese per export di armi italiane nel 2018. Su un totale di licenze autorizzate dalla Farnesina per l’esportazione definitiva di materiali d’armamento (esclusi i “programmi intergovernativi”, cioè i materiali esportati in un altro paese per la produzione nell’ambito di progetti industriali di collaborazione transnazionale) pari a 4 miliardi e 613 milioni nel 2018 (rispetto ai 7 miliardi e 437 milioni del 2017), il primo paese per l’export è stato il Qatar (un miliardo e 923 milioni), il secondo il Pakistan (682,9 milioni), poi la Turchia (362,3 milioni). Il quarto gli Emirati Arabi Uniti (220,3 milioni).

Dal 2014 al 2018, si legge invece in un rapporto del Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) del marzo scorso, la Turchia è stato il primo Paese di esportazione delle armi italiane: 890 milioni di euro dal 2014, 360 milioni solo nel 2018. Ieri Francia e Germania hanno annunciato che bloccheranno la vendita di materiale bellico ad Ankara, così pure l’Olanda, la Norvegia e la Finlandia. A livello mondiale siamo al nono posto per quantità di armi esportate.

Più nello specifico, esportiamo il 2.5% delle armi di tutto il mondo. Meglio di noi solo USA(34%), Russia (22%), Francia (6.7%), Germania (5.8%), Cina (5.7%), Regno Unito (4.8%), Spagna (2.9%) e Israele (2.9%).

 

Qui sotto abbiamo realizzato come Info Data dove è possibile scoprire dove vanno a finire le armi prodotte nei singoli Paesi. I dati sono Sipri e sono del 2019.