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cronaca

Notre-Dame due settimane dopo. Le simulazioni sui danni economici

Sono trascorse due settimane dal tragico incendio che ha sconvolto Parigi e uno dei suoi simboli. La cattedrale di Notre-Dame si è risvegliata il 16 aprile dopo una serata tormentata. Ha rivisto l’alba senza più la protezione del suo tetto. Senza la splendida flèche, la guglia già ricostruita in stile neogotico nel 1858-59, in sostituzione dell’originale duecentesca.

Un simbolo che per la sua città è molto di più. Notre-Dame significa grandi numeri. Un luogo che ogni anno attira oltre 12 milioni di visitatori. Parigi è arte, storia, bellezza. Ma anche turismo. Notre-Dame il fulcro, lì dove il fiume incontra la città. Dopo l’incendio la cattedrale non è più la stessa. Resta da capire che impatto potrà avere sul turismo parigino nei prossimi anni.

L’incendio non rappresenta solamente un danno per i costi economici legati alla ricostruzione. Ce lo raccontano i numeri e le analisi sui flussi turistici. Cattedrale, cripta, tesoro e torri rappresentavano per Parigi anche il maggior punto di interesse della città. Il luogo più visitato della capitale francese attirava visitatori da ogni continente. Ci vorranno almeno 5 o 6 anni prima che turisti e agenzie di viaggi potranno nuovamente inserire la tappa di Notre-Dame per le loro visite in Francia. Lo ha reso noto il sacerdote rettore della cattedrale, confermando lo stesso arco temporale già preannunciato dal Presidente francese Emmanuel Macron.

Raccogliendo le informazioni contenute nell’Enquête de fréquentation culturelle, redatto ogni anno dal Paris Office du Tourisme, l’importanza di Notre-Dame come polo turistico viene confermata dai numeri.

Dal 2011 al 2017 Notre-Dame è sempre stato il punto di interesse più frequentato dai turisti nella capitale francese. 13 milioni 650 mila visitatori nel 2011, il picco del 14 milioni 300 mila nel 2014, 12 milioni nel 2017. Senza mai perdere il primato.

Senza Notre-Dame i visitatori di Parigi dovranno temporaneamente raccogliersi attorno a una nuova meta. Vista la stabilità delle prime quattro posizioni nel corso degli anni non è difficile immaginare che possa essere la basilique du Sacré-Cœur di Montmatre. da anni al secondo posto e sempre sopra i 10 milioni di visitatori. La basilica cattolica sarà con tutta probabilità il primo punto di interesse per numero di visitatori nei prossimi anni. Come è anche improbabile che il celebre museo del Louvre possa prendersi uno spazio tale da superare il Sacro Cuore. Mai negli anni ha raggiunto 10 milioni di visitatori (9 milioni 660 mila è il picco raggiunto nel 2012). Stesso discorso anche per la torre Eiffel, altro grande simbolo parigino. Cristallizzata al quarto posto dal 2011 e con un numero massimo di visitatori annuali di poco superiore ai 7 milioni, è impensabile vederle raggiungere i numeri di Notre-Dame.

Se anche crescessero i visitatori del Centre Pompidou e del museo d’Orsay, che da anni si contendono quinto e sesto posto, non raggiungerebbero insieme i numeri della grande cattedrale.

Cifre da capogiro che mancheranno dai report per diverso tempo. Difficile prevedere quando sarà riaperta la nuova Notre-Dame. Al contrario, i numeri degli scorsi anni consentono di azzardare una prematura previsione. Una volta riaperta la cattedrale tornerà ad attirare visitatori come nessun’altra meraviglia parigina.