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cronaca

CO2: le emissioni dei veicoli pesanti ridotte del 30% entro il 2030 (in Europa)

Il 18 aprile scorso il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva il primo regolamento europeo sulla riduzione delle emissioni di CO2 per camion e autocarri, che stabilisce che le emissioni di CO2 dei veicoli pesanti (HDV – Heavy-duty Vehicles) dovranno essere ridotte del 30% entro il 2030, con un obiettivo intermedio di riduzione del 15% entro il 2025, rispetto ai valori emessi nel 2019 (del 25% entro il 2030 rispetto ai valori del 2005). Fino a oggi infatti le emissioni di CO2 e i livelli di efficienza dei carburanti dei veicoli pesanti non erano regolati a livello europeo, come invece da tempo accade negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone, in India e in Cina.
Già nel giugno 2018 il Parlamento e il Consiglio avevano adottato il regolamento (UE) 2018/956, che istituiva un sistema di monitoraggio e segnalazione delle emissioni di CO2 e consumo di carburante per veicoli pesanti, introdotto come parte del primo pacchetto di mobilità “Europa in movimento”. L’idea è quella di garantire la disponibilità di dati su cui basare gli standard di prestazione di emissione proposti. Gli Stati membri devono monitorare e comunicare i dati relativi a tutti i nuovi veicoli pesanti immatricolati in un anno civile, mentre i produttori di veicoli pesanti devono monitorare e riferire le informazioni relative alle emissioni di CO2 e al consumo di carburante dei veicoli.
A partire dal gennaio 2019, il regolamento della Commissione (UE) 2017/2400 ha imposto ai fabbricanti di calcolare queste informazioni sulla base di uno strumento di simulazione standardizzato (noto come “VECTO”). La Commissione renderà pubblici i dati comunicati, in un registro gestito dall’Agenzia europea dell’ambiente, con le eccezioni per i dati sensibili. Un sistema di monitoraggio e segnalazione simile è già in vigore per i veicoli leggeri.
Entro il 2025, i costruttori dovranno garantire che almeno il 2% della quota di mercato delle vendite di veicoli nuovi sia costituito da veicoli a basse o a zero emissioni, per contrastare il costante aumento delle emissioni del traffico stradale, di cui circa un quarto è dovuto ai veicoli pesanti. Nel 2022 dovranno essere fissati dalla Commissione europea i nuovi obiettivi da portare avanti nell’ultimo quinquennio, dal 2025 al 2030, in linea con quanto fissato dall’accordo di Parigi.
Secondo lo scenario stimato dalla Commissione europea, senza questa risoluzione la riduzione delle emissioni non supererebbe il 17%, mentre in questo modo si riuscirebbero ad abbattere del 21%.
Oggi camion e autocarri anche se rappresentano solo il 4% del traffico circolante, sono responsabili di un terzo (precisamente il 27%) delle emissioni di CO2 in circolazione e del 5% circa delle emissioni di gas serra dell’UE (dati 2016). Dal 1990 il loro contributo è diventato sempre più massiccio: le emissioni di questi veicoli pesanti sono aumentate del 25%, principalmente a causa di un aumento del traffico merci su strada. Ma soprattutto, in assenza di nuove politiche, si prevede che queste emissioni aumentino ulteriormente. Il trasporto dell’UE dipende in larga misura, per il 94%, ancora dal petrolio.
Il mercato è enorme, in forte crescita e dominato da pochi grandi colossi. Circa il 70% delle merci dell’UE è trasportato su strada per un totale di 7 milioni di camion che circolano in 28 paesi. Le registrazioni annuali di nuovi camion sono aumentate del 45% dal 2010 al 2016. Il settore del trasporto stradale e del trasporto di passeggeri comprende oggi oltre 600.000 piccole e medie imprese (PMI) e impiega quasi 3 milioni di persone.
Sei produttori di mezzi pesanti che detengono insieme una quota di mercato dell’88%. Il settore è caratterizzato da diverse categorie di veicoli, tecnologie, dimensioni e pesi, in quanto i veicoli per impieghi gravosi sono in genere personalizzati per clienti e usi specifici. Questa gamma di diverse combinazioni di veicoli rende difficile stimare parametri importanti come il consumo di carburante e le emissioni di CO2 in modo affidabile ed economico.