Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
tecnologia

Startup: la mappa mondiale degli unicorni, l’Italia non c’è

 

Esistono al mondo 309 unicorni. Nessuno di loro, però, ha trovato nell’Italia il proprio habitat naturale. Stiamo parlando, ovviamente, delle startup che ce l’hanno fatta, superando il miliardo di dollari di valutazione complessiva. A censirle ci ha pensato CB Insights, società che si occupa di elaborare soluzioni tecnologiche per le imprese. Ed è appunto utilizzando i suoi dati che è stata costruita l’infografica che rappresenta i 309 unicorni.

 

Il colpo d’occhio restituisce nomi noti anche al grande pubblico. Come Uber, non foss’altro per le polemiche che in Italia l’hanno opposta ai tassisti, la piattaforma per prenotare soggiorni in luoghi di vacanza Airbnb e Space X, l’azienda spaziale fondata da Elon Musk. Anche se il record, con una valutazione che raggiunge i 75 miliardi, tre in più di Uber, spetta alla cinese ByteDance. Si tratta dell’azienda che ha sviluppato Toutiao, piattaforma che unisce le caratteristiche di un social network a quelle di un sito di news. Un’applicazione che viene utilizzata ogni giorno da 120 milioni di persone. Esattamente il doppio di quelle che vivono in Italia.

 

Dopo ByteDance e Uber, con un valore stimato di 56 miliardi di dollari, ecco Didi Chuxing. Realtà in qualche modo affine ad Uber, visto che ha sviluppato un’app che consente di chiamare auto a noleggio e taxi via mobile.

 

Come detto, non ci sono unicorni italiani. Il Paese che ne conta di più, sia in termini assoluti che come valore, sono gli Stati Uniti. Qui hanno sede ben 151 unicorni, valutate complessivamente 590 miliardi di dollari. Segue la Cina, con 82 aziende e una valutazione che supera i 355 miliardi di dollari. La terza per numero di imprese è il Regno Unito, con 16, che però cede il passo all’India in termini di valutazione: i 13 unicorni indiani valgono 44 miliardi, contro i 38 britannici.

 

Il settore in cui è più facile imbattersi in un unicorno è quello dei servizi e software per Internet. Sono ben 72 le aziende attive in questo campo valutate più di un miliardo di dollari. La valutazione, più alta (posto che quella più elevata, pari a 204 miliardi, rientra nella voce ‘altro’) è quella dell’on demand. Gli unicorni che si occupano di questo valgono 202 miliardi di dollari.

 

Il dataset fornisce anche informazioni relative ai fondi ricevuti da ciascuna di queste realtà. Il dato complessivo si aggira intorno ai 260 miliardi di dollari. Va precisato, però, che si tratta di disclosed funding. Ovvero di finanziamenti il valore dei quali è stato comunicato ufficialmente. Nel caso in cui la cifra sia rimasta riservata, ovviamente, il dato non è conteggiato. Insomma, questi 260 miliardi sono una stima al ribasso. Ma restano comunque un investimento con un elevato moltiplicatore: il valore stimato di tutti i 309 unicorni si aggira infatti intorno ai 1.141 miliardi di dollari.