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Statistica, tasso grezzo o standardizzato: ecco cosa dobbiamo sapere

Capita spesso di trovarsi davanti a delle tabelle che raccontano dati sanitari – anche solo tassi di mortalità o natalità – con due colonne apparentemente simili “tassi grezzi” e “tassi standardizzati”, e non sapere quale scegliere.

Non si tratta di questioni di lana caprina, ma di una differenza sostanziale. Scegliere una o l’altra colonna può portare infatti a trarre le conclusioni sbagliate, perché solo i tassi standardizzati  – di due o più paesi o regioni per esempio – si possono confrontare fra loro.

Un tasso è una derivazione della proporzione che tiene conto delle variazioni nel tempo e viene usato per misurare la frequenza di accadimento. Si parla per esempio di tasso di incidenza intendendo i nuovi casi in un dato periodo di tempo, e di tasso di prevalenza per indicare i casi presenti di malattia in un dato periodo.

I tassi grezzi rappresentano l’esperienza reale dell’intera popolazione, senza considerare le diversità al suo interno, come età sesso o etnia. Facciamo un esempio. Poniamo di voler confrontare il tasso di mortalità in due paesi del mondo. Se osserviamo la colonna dei tassi grezzi di mortalità scopriamo per esempio che nel 2012 il tasso grezzo di mortalità annuo risultava più alto in Italia che in Algeria!  9,9 morti per 1000 abitanti in Italia e 4,72 in Algeria. Significa che gli italiani stanno peggio degli algerini? Che abbiamo un rischio maggiore di morire rispetto a loro? No. Il bias è appunto dato dal fatto che la popolazione italiana è mediamente più vecchia di quella algerina (abbiano un’età mediana di 43,5  anni contro i 27,6 anni mediani degli algerini), che ha ovviamente un rischio maggiore di morte rispetto ai giovani. Il gruppo dei 0-14 enni rappresenta infatti il 13,8% della popolazione italiana e il 24,2% di quella algerina, mentre gli over 65 e oltre 20,3% della popolazione italiana e solo il 5,2% di quella algerina. Se vogliamo invece comparare i due paesi in maniera corretta e trarre conclusioni utili, come tasso di mortalità dobbiamo considerare la colonna con i tassi standardizzati per classi di età.

Lo stesso vale nel confronto per esempio fra regioni italiane. La tabella qui sotto (Fonte: Istat) evidenzia la differenza fra tassi di mortalità grezzi e standardizzati per età nelle diverse regioni.

Ciò non significa che il tasso grezzo non abbia nessun significato statistico: è utile per sintetizzare una situazione, ma non va utilizzato per confrontare due gruppi. Viceversa, il tasso standardizzato è utile per confrontare due situazioni perché tiene conto delle differenze di composizione del campione (si può standardizzare per età, per sesso, per etnia…), ma è senza senso in termini assoluti.